Matias Soulé può diventare davvero il ‘nuovo Dybala’: dall’investitura di Angelozzi alle magie col Frosinone e l’amicizia con la Joya
Ci sono storie che hanno una traccia già scritta e che aspettano solo di vedere il loro compimento. Si tratta solo di una questione di tempo. Quella di Matias Soulé per certi versi ricalca quella di Paulo Dybala, se non altro per i possibili sviluppi e la caratura del calciatore in prospettiva. Ad ora se lo gode il Frosinone, protagonista di un fantastico avvio di stagione anche grazie alle giocate di questo argentino arrivato in prestito dalla Juventus per farsi le ossa e poi scriversi qualche capitolo di rilievo nel calcio europeo.
Il suo obiettivo è quello di fare subito il grande salto dopo le stagioni con le giovanili bianconere e le convocazioni con la nazionale argentina. E ripercorrere magari le orme di Paulo Dybala, suo idolo e calciatore a cui maggiormente si ispira. I colpi sfoderati in questi mesi in realtà dicono che il paragone è tutt’altro che avventato: anche lui è mancino, anche lui ha colpi da campione, lampi improvvisi di pura fantasia. È veloce, ha dribbling, ha giocate simili alla Joya anche se la struttura fisica e il ruolo sono diversi. In Argentina lo hanno spesso avvicinato a Di Maria, per molti invece è proprio lui “il nuovo Dybala”. La giocata meravigliosa contro la Fiorentina sul malcapitato Biraghi, con rapidissimi cambi di direzione e sombrero annesso, a tutti ha fatto rivedere in maniera chiara e limpida proprio la Joya.
Angelozzi lancia Soule: Matias si ispira a Dybala e punta le stelle
E lo stesso dt del Frosinone Guido Angelozzi, in esclusiva a Tv Play, ne ha parlato con questi toni: “È fortissimo da attaccante esterno nel 4-3-3, ma dipende perché può fare anche la mezz’ala, avendo tanta corsa e grande tecnica. Il suo modo di giocare può ricordare Dybala, gli manca ancora un po’ di cattiveria per andare a fare gol. Sugli altri aspetti però è fenomenale, fa anche la fase difensiva e ha grande gamba”.
La Joya vista e ammirata con la Juventus era giocatore totale, in grado di agire in ogni zona di campo e con una grande corsa e fisicità quando era in condizione. Entrambi sono sbocciati in provincia, Dybala a Palermo e Soule in Ciociaria. Entrambi sono arrivati in Italia in giovane età (18 anni Paulo dall’Instituto de Cordoba), 17 Matias (dal Velez). E tutti e due, curiosamente, hanno segnato il loro primo gol in Serie A contro la Sampdoria, a 11 anni di distanza l’uno dall’altro. I due sono molto amici, la prima convocazione di Soule con i grandi decisa da Allegri è stata proprio per sostituire l’infortunato Dybala. Si conoscono, si confrontano, sono anche compagni di nazionale (Matias è stato convocato, ma non ha ancora esordito), anche per questo è lecito pensare che Paulo (insieme al Fideo Di Maria) stia trasferendo le sue esperienze e conoscenze all’amico. Facendogli in qualche modo da chioccia.
Anche adesso che non abitano nella stessa città, Torino, ma che si trovano comunque a un’ottantina di chilometri di distanza. Tanti ne passano fra Trigoria e la Città dello Sport dove si allenano gli uomini di Eusebio Di Francesco. Angelozzi lo ha regalato al suo mister allacciando un legame importante con la Juventus e portando anche Barrenechea e Kaio Jorge. Fino ad ora, ad eccezione del brasiliano, un’operazione più che azzeccata. I bianconeri potrebbero magari chiederlo indietro già a gennaio, il dt dei ciociari sarebbe anche disposto a parlarne ma resta fiducioso che Soule chiuda la stagione in gialloblù. Conviene a tutti lasciarlo libero di esprimersi e provare a seguire le orme di quel Paulo Dybala che resta per lui un punto di riferimento. E magari un giorno, magari molto vicino, giocare di nuovo insieme.