Dalla corsa alla seconda stella alla Champions, fino al mercato e al rinnovo di Lautaro Martinez: le dichiarazioni dell’Ad dell’Inter Beppe Marotta
Beppe Marotta a tutto tondo nell’intervista rilasciata alla ‘Gazzetta dello Sport’. Dalla corsa alla seconda stella in campionato, passando per il rinnovo di Lautaro Martinez e i due divorzi che hanno fatto tanto rumore di Skriniar e Lukaku.
L’Ad interista parte dalla corsa scudetto: “Ho vinto il mio primo scudetto a Torino con Antonio Conte senza impegni europei. L’esperienza mi dice che poter pianificare la stagione solo con campionato e la Coppa Italia è un vantaggio. Ecco perché dico che la Juventus è la favorita per lo scudetto. Noi ci sentiamo forti e abbiamo una grande considerazione di noi stessi, frutto dei risultati in Europa della scorsa stagione. E sappiamo quanto i tifosi tengano a questo scudetto, che coincide con la seconda stella. È stato l’anno del maggiore cambiamento della rosa, sono arrivati dodici giocatori nuovi. Nonostante questo, giudico il nostro avvio molto positivo. Un’altra finale di Champions? Sì, ci credo. Perché a differenza dello scudetto, dove vince sempre il più forte, in Europa è come la Milano-Sanremo nel ciclismo e contano anche le circostanze favorevoli”.
Marotta torna sull’addio di Lukaku: “È il passato, non c’è una componente societaria che ancora pensi a lui. Nessuno, dico nessuno. Poi, da uomo di calcio, sono dinamiche che devi mettere in preventivo, non è mica la prima volta che mi capita”.
Qui arriva l’attacco a Skriniar: “Un caso come Lukaku? Quello di un giocatore che ha fatto finta di voler rinnovare e poi in realtà pensava altro. Ho provato un sentimento di forte e profonda delusione per Skriniar. Perché quando un giocatore non rinnova, non va contro la classe dirigenziale o contro il presidente, ma va proprio contro la storia e il valore del club. Ha fatto un torto all’Inter, non alle persone. Avrebbe potuto rinnovare, gli abbiamo proposto tante soluzioni del genere, anche quella di fissare una clausola rescissoria che tutelasse sia lui sia le esigenze dell’Inter. Ma ha sempre detto no”. Discorso diametralmente opposto per Lautaro Martinez, che ha aperto al rinnovo con il sodalizio nerazzurro: “Non è come Skriniar. Se manifesta la volontà di allungare, che corrisponde anche alla nostra, vuol dire che siamo sulla strada giusta e il matrimonio può continuare a lungo. Il massimo, per una società, è avere un calciatore che rinuncia ad andare in squadre più importanti pur di rimanere legato al suo club”. Marotta aggiunge: “Non c’è una società che oggi possa fare a meno del player trading. Un giocatore di peso all’anno va venduto, questo il tifoso deve capirlo”.
A gennaio si parla di un nuovo centravanti: “Taremi nel mercato invernale? Non credo. Però siamo l’Inter e siamo sempre attenti a ogni situazione. E ci tengo a dire una cosa: prima i giocatori erano restii ad accettare l’Inter, adesso in tanti vogliono venire, la scorsa estate abbiamo dovuto dire parecchi no. Thuram, Sommer e Pavard ci hanno scelto, vuol dire che l’Inter è considerata credibile”. Infine, Marotta applaude il lavoro di Simone Inzaghi in panchina: “Il suo bilancio è molto positivo, la società è molto contenta di lui. È giovane, rispetto alla media degli allenatori del nostro campionato, dunque può consolidarsi. È diverso dagli altri tecnici che ho avuto in passato, come è giusto che sia: lui è per un calcio aperto, spettacolare, che fa divertire. Poi siamo l’Inter: lo spettacolo deve coniugarsi con le vittorie, altrimenti giocare bene non serve a nulla”.
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