Al centrocampista del Newcastle verrà riservata una sanzione più severa rispetto a quello comminata nei confronti di Nicolò Fagioli
Dopo aver deciso di confessare tutta la verità alla Procura di Torino per oltre due ore e mezza di interrogatorio, Sandro Tonali attende adesso l’esito della sentenza definitiva. Per aver scommesso sul calcio e sul Milan, il centrocampista del Newcastle rischia una squalifica superiore rispetto ai sette mesi complessivi di stop assegnati a Nicolò Fagioli nell’ambito della stessa inchiesta.
Tonali, dopo essersi autodenunciato alla FIGC ed aver deciso di collaborare con le autorità giudiziarie, come Fagioli ha intrapreso la via del patteggiamento. Uno strumento che gli consentirà di andare incontro ad uno stop sicuramente inferiore rispetto ai 48 mesi inizialmente previsti, ma comunque pesante per la sua carriera. Stando a quanto riportato quest’oggi da ‘Il Messaggero’, l’ex Milan potrebbe incassare una squalifica pari ad almeno 16 mesi, o di 16 più altri mesi da scontare in prescrizioni rieducative.
E’ quanto avvenuto ad esempio nel caso di Nicolò Fagioli. Al centrocampista della Juve è stata infatti inflitta una pena pari a 12 mesi totali, cinque dei quali però potranno essere scontati tramite la partecipazione del calciatore ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici. Questo per sottolineare la volontà stessa da parte del ragazzo a venir fuori da una malattia che lo ha portato sul baratro.
Maxi squalifica Tonali, la posizione del Newcastle
A prescindere da quella che sarà la sanzione finale decisa dalla procura federale, il Newcastle ha già garantito massimo appoggio a Sandro Tonali.
Il centrocampista ex Milan, come Fagioli con la Juventus, potrà comunque allenarsi in gruppo durante il periodo di squalifica e non sarà quindi costretto a lavorare in solitaria come avviene ad esempio nei casi di squalifica per doping. Per un calciatore ancora giovane e nel pieno della maturità calcistica, uno stop di questa portata rischia chiaramente di frenare la crescita evidenziata invece nelle ultime stagioni prima in maglia rossonera e adesso in un campionato tanto prestigioso come la Premier League.