Cessione Inter, due offerte in diretta: “Non è un segreto”

Sul futuro del club nerazzurro rimane ancora un grosso punto interrogativo sul quale Zhang dovrà fare chiarezza

Settimana dopo settimana, lentamente si avvicina la scadenza fissata a maggio 2024 in rosso sul calendario di Steven Zhang. Entro quella data, infatti, Suning dovrà restituire il finanziamento da 275 milioni di euro ad Oaktree, compresi gli interessi al 12% che nel triennio hanno fatto schizzare la cifra finale sui 350 milioni.

Zhang all'Olimpico di Roma
Steven Zhang (LaPresse) – Calciomercato.it

Un impegno cui il presidente Zhang dovrà far fronte ad ogni costo per non correre il rischio di perdere il controllo delle quote di maggioranza del club nerazzurro in favore di Oaktree, come stabilito dagli accordi. A prescindere dalle numerose voci su una possibile cessione, infatti, il rifinanziamento si presenta come il più grande obiettivo da raggiungere in questa stagione a livello dirigenziale. Del futuro societario dell’Inter, dunque, si è discusso con il giornalista Fabrizio Biasin in diretta su Calciomercato.it in onda su TV Play.

Questi gli ultimi aggiornamenti del cronista: “Ogni giorno c’è una notizia diversa, prima era Investcorp, prima smentito, poi confermato, poi di nuovo smentito. Che ci siano almeno un paio di realtà interessate all’Inter non mi sembra un segreto, bisogna vedere se dall’altra parte c’è chi vuole recepire, mi sembra che la famiglia Zhang voglia tenere duro con il rifinanziamento. Perché non è arrivata l’offerta adeguata? Non lo so. Faccio fatica a credere però a chi ha delle certezze, in questo momento è impossibile sapere cosa pensa la famiglia Zhang“.

Caso scommesse, Biasin difende Barella: “Ha la testa sulle spalle”

Dopo la dura smentita arrivata nel pomeriggio, anche Biasin ha voluto spendere qualche parola sulle accuse rivolte a Barella.

Zhang all'Olimpico di Roma
Steven Zhang (LaPresse) – Calciomercato.it

Questo il monito lanciato dal giornalista: “La storia scommesse non ha annoiato, sta diventando un filo pericolosa e anche noi giornalisti dobbiamo iniziare a fare un filo di attenzione. Se continuiamo a riportare chi parla di amici degli amici creando scompiglio diventiamo complici di una situazione non bella. Un conto è ciò che esce dalle procure, un altro è quello che esce da fonti non ben identificate. Non serve essere amici di Barella per sapere che ha la testa sulle spalle“.

Gestione cookie