Nell’intervallo di Roma-Monza spazio alla celebrazione di Bruno Conti, che ha esordito con la Primavera giallorossa 50 anni fa
All’Olimpico si soffre per una sfida complicatissima per la Roma, che sta affrontando un Monza solido che però negli ultimi minuti ha perso D’Ambrosio per il doppio giallo deciso dall’arbitro Ayroldi.
Nell’intervallo del match che staziona sullo 0-0, c’è però spazio per la celebrazione di un mito giallorosso e del calcio italiano. Bruno Conti è una vera e propria leggenda per la Roma e oggi raccoglie un omaggio mai più meritato di così. ‘Marazico’ viene premiato per i suoi 50 anni con questa maglia cucita addosso: il suo battesimo romanista infatti risale al 9 settembre 1973. Era Roma-Ternana 2-0, al Tre Fontane, si giocava la Coppa Italia Primavera e lui aveva la maglia numero 8. Poi tutto il settore giovanile e i ‘grandi’: in totale 16 stagioni con 402 presenze e 47 gol. Lo scudetto dell’83, 5 Coppe Italia, 2 campionati Primavera e una Coppa Italia primavera. E ovviamente il Mondiale con l’Italia nel 1982. In giallorosso ha fatto tutto: giovane esordiente, capitano, bandiera, leggenda, poi dirigente. Anche allenatore quando è stato necessario, anche in questa stagione. Sempre con lo stesso stemma.
Oggi coordina le giovanili dall’under 14 all’under 10, resta il più grande punto di riferimento in società e scopritore meraviglioso dei talenti più importanti. Oggi l’Olimpico lo ha celebrato, la Ceo Lina Souloukou gli ha consegnato la sua storica maglia numero 7, ricamata e incorniata: “È un immenso onore per tutti noi, ringraziarti per tutto quello che hai fatto per la Roma in questi 50 anni. Grazie per tutto a nome di tutti noi“. Poi Conti si è recato sotto la curva Sud mentre lo stadio tutto era un tripudio per lui. Le foto, le braccia al cielo, poi non ha resistito: ha preso un bandierone e ha cominciato a sventolarlo. Poi poche parole, visibilmente emozionato e commosso: “Grazie alla società per questo avermi fatto venire qui all’Olimpico, dopo 50 anni di passione e amore per questa maglia. Grazie!” Applausi, lacrime, emozione. Un momento storico per una delle leggende di questa città. Figlio di Roma, capitano e bandiera.