Poco da salvare oltre il risultato dopo Union Berlino-Napoli: sotto accusa l’alternanza di prestazione dei ragazzi di Garcia
Il gol di Raspadori salva la situazione. Con Kvaratskhelia che è devastante, con Mario Rui che determina l’asse con il georgiano, con Natan che non sarà Kim ma non è neppure un brocco. Anzi, di una solidità davvero importante.
Una squadra forte: anche senza Osimhen. Questa è la certezza raccolta da Calciomercato.it che arriva dai piani alti del club azzurro. Da qui partono gli spifferi: quelli che lasciano senza sorriso i vertici azzurri nonostante la vittoria. Il nodo è sempre lo stesso: l’alternanza di prestazione. Questa discontinuità è individuata, anche in società, come il ‘male’ da combattere. Un ‘male’ sia fisico sia mentale: perché manca questa benedetta continuità in entrambi gli aspetti.
Entriamo in uno scenario di analisi di queste prime 12 partite stagionali del Napoli.
Diversi i fattori da cui partire: si parte, inevitabilmente, dalla mancanza del palleggio. Non è una mera questione di possesso palla. Non si tratta di percentuali. Bisogna guardare alla qualità del fraseggio. Alla capacità di costruzione che porta, poi, alle azioni da gol. Non solo: si parla di quel palleggio che serve a tutte le big per gestire i ritmi della partita. Per cancellare la lucidità agli avversari. Per dettare i tempi di della gara. Senza questo tipo di palleggio, si rischia di vivere quell’intensità di un’azione per parte che apre gli spazi a tanti pericoli. Quelli che il Napoli ha corso anche a Berlino.
L’altro macro fattore è quello collegato alla pressione. Il Napoli, anche ieri sera, arretrava e non avanzava, perdeva seconde palle anche in una squadra senza un enorme impatto fisico. Mancano pressione e costruzione di alto profilo: i pilastri non solo della scorsa stagione, quella del trionfo in campionato.
Milan, sfida determinante per questo Napoli di Garcia
Il Napoli ha dimostrato che, quando si alza il livello, va in difficoltà. Sconfitte contro Fiorentina, Lazio e Real Madrid. Pareggio contro Genoa e Bologna. Un calcio di sfruttamento della qualità della rosa che ha portato ai successi contro le piccole.
Il salto di qualità può arrivare solo attraverso una vittoria convincente con una big. Riscattare anche le sconfitte dello scorso anno al ‘Maradona’ proprio contro il Milan potrebbe esser il viatico perfetto.
Garcia è ancora sotto esame: non dal punto di vista della tenuta della sua panchina salvo clamorose cadute, ma in un percorso che non riesce mai a convincere il Napoli. A tutti i livelli.