Maxi squalifica per un post pubblicato su Instagram: i social costano molto caro al calciatore a cui non bastano le scuse
Non bastano le scuse, nĆ© tantomeno aver cancellato quasi subito il post incriminato: la squalifica ĆØ arrivata ed ĆØ una vera e propria stangata.
Tutto o quasi come previsto nel caso che riguarda Youcef Atal, esterno algerino in forza al Nizza. Il calciatore, 27 anni, ĆØ da qualche settimana al centro della cronaca per un post diffuso su Instagram che ha sollevato un vero e proprio polverone.
Nel post incriminato, Atal manda un messaggio su ciĆ² che sta accadendo in Israele e Palestina, pubblicando la bandiera palestinese con la scritta ‘Palestina libera’. Inoltre, ed ĆØ ciĆ² che ha suscitato polemiche e ha causato la severa punizione inflitta al calciatore, ha anche condiviso un video dove si vede il discorso di un predicatore che si lascerebbe andare a frasi antisemite e che incitano alla violenza.
Un post che il calciatore ha cancellato una volta che si ĆØ alzato il polverone. Non solo, Atal ha anche chiesto scusa per quanto accaduto, affermando che non era sua intenzione creare turbamento in molte persone, scusandosi per questo e condannando in maniera ferma “tutte le forme di violenza, in qualsiasi parte del mondo”.
Atal squalificato, stangata per l’algerino dopo il messaggio pro Palestina
Per il 27enne perĆ² le scuse non sono state sufficienti per evitare la pesante sanzione che ĆØ puntualmente arrivata. GiĆ sospeso dal suo club, che subito dopo l’esplosione del caso ha pubblicato un comunicato per annunciare lo stop per il calciatore, Atal ora ĆØ stato squalificato dalla commissione disciplinare della LFP.
Una vera e propria stangata per l’algerino, in rossonero dal 2018: sette giornate di squalifica a partire dal 31 ottobre. Vista la pesante sanzione il calciatore tornerĆ direttamente nel 2024, ma – in teoria visto che il Nizza lo ha sospeso – potrebbe scendere in campo nel match di venerdƬ contro il Clermont.
Ora per lui perĆ² ci sarĆ da difendersi anche dalla giustizia ordinaria visto che la Procura di Nizza ha avviato un’indagine per incitamento all’odio o alla violenza sulla base di una specifica religione.