E’ tempo di tornare in campo per la Juventus, osservatrice della settimana europea delle altre big italiane. Dopo la vittoria di misura, ma importante, contro il Milan i bianconeri tornano fra le mura amiche e accolgono l’Hellas Verona, che non vince da agosto
Alla viglia del match contro gli scaligeri, ha parlato presso la sala stampa dell’Allianz Stadium mister Massimiliano Allegri, introducendo la sfida. Queste le sue parole.
Domani all’Allianz Stadium arriva l’Hellas Verona, in crisi di risultati e a secco di vittorie dal mese di agosto. Apparentemente può essere una gara ‘facile’, ma Allegri alza l’asticella dell’attenzione. Sulle insidie di domani, il mister spiega: “Di pericoli ce ne sono molti domani. L’Hellas ha grande forza fisica e per questo ti impegnano nel corso di tutta la partita, hanno buoni giocatori. Per dare valore la vittoria col Milan, dobbiamo fare risultato”.
L’allenatore bianconero lancia dunque il monito per la partita: “Dobbiamo giocare le partite mettendoci al pari degli altri. Vincere le partite non è mai semplice. Domani sono importanti i tre punti, per mantenere una buona media e allontanare le inseguitrici. Servono pazienza e compattezza”
Juventus, Allegri: “I campionati si vincono con le piccole, il calcio è fatto di numeri”
Mister Allegri, nonostante ribadisca l’obiettivo quarto posto, non rifiuta di parlare anche dello Scudetto. La Juve, in caso di vittoria, può tornare in testa dal lontano 2020.
L’allenatore bianconero non vuole parlare di Juventus favorita per la vittoria finale, ma non si nasconde, e spiega: “Quando sei alla Juve è normale essere visti come i favoriti. Questo è un gruppo che ha voglia di fare e tutti i ragazzi giocano di squadra e per la squadra. Noi per arrivare in fondo dobbiamo fare questo”.
Sulla questione tricolore, il mister risponde: “Tornare in testa? Nessuno vuole rifiutare la parola ‘Scudetto’, ma dobbiamo essere realisti. Stiamo lavorando bene. Stiamo lavorando per migliorare e avere un futuro e per costruire una squadra solida. L’obiettivo è sempre quelle delle prime quattro posizioni“. A riprova della mentalità da portare avanti, Allegri precisa: “I campionati si vincono con le piccole, il calcio è una questione di numeri“.
Torna poi l’attenzione sulla sfida contro l’Hellas di Baroni. Le motivazioni saranno determinanti: “Domani a livello di motivazioni è più difficile da preparare che domenica scorsa, perché l’avversario non è il Milan a San Siro. Quella è una gara che si prepara da sola. Non dobbiamo avere presunzione, ma è uno step di maturazione importante da fare, deve regnare l’equilibrio. L’euforia può fare bene e può fare male. Vediamo se l’esperienza col Sassuolo ci ha insegnato qualcosa”. Ancora sulla vittoria di Milano: “Col Milan una partita non eccelsa dal punto di vista tecnico, ma non abbiamo concesso nulla ed era una gara importante”.
Ci vuole rispetto per l’Hellas Verona, spiega l’allenatore della Juventus, che precisa: “Mettersi al pari dell’avversario è questione di rispetto: le partite importanti che vanno vinte sono quelle che non vengono definite ‘scontro diretti’, ossia come quella di domani. In queste partite dove hai ‘l’obbligo’ di vincere, senza il rispetto per chi ti sta di fronte diventa difficile. Dobbiamo metterci al pari del Verona, e non per sminuirci. Solo così poi aumenti le probabilità di vincere”. Domani ci sarà nuovamente la tifoseria organizzata e Allegri non dimentica anche la chiamata verso tutto lo Stadium: “Domani è una gara complicata, servirà anche il pubblico”.
La formazione Allegri non la svela, ma spiega i suoi dubbi in merito: “Chiesa è rientrato e ha fatto una buona settimana, il resto della squadra sta bene. Non ho ancora deciso se partiranno Vlahovic e Chiesa“. Sugli altri interpreti, l’allenatore non si sbilancia: “McKennie sta facendo bene e può essere utile. Ho un dubbio tra Cambiaso e Kostic sulla corsia mancina, anche se Iling Junior sta decisamente meglio”.
Un passaggio anche su volti meno noti e in vista: “Nicolussi Caviglia sta lavorando bene, devo ancora decidere se potrà essere il suo momento. Lo vedo più davanti alla difesa. Nonge è un giovane giocatore che sa giocare molto bene a calcio, però deve imparare a fare tante altre cose. All’interno della partita servono contrasti e duelli, su questo è un pochino indietro”.