La Juventus ha vissuto un mese di ottobre sicuramente positivo. Dopo la gara col Sassuolo in casa bianconera qualcosa è cambiato in meglio e, pareggio di Bergamo a parte, sono arrivate solo vittorie. E senza mai subire gol
Uniche note stonate, lo stop di Danilo col Brasile e ieri la notizia dell’infortunio di Timothy Weah, che si è fermato nel corso dell’ultima gara casalinga contro l’Hellas Verona.
Gli esami che ha svolto al J Medical Timothy Weah hanno evidenziato: “una lesione di basso grado del semitendinoso della coscia destra”. Questo quanto recita il bollettino della Juventus, che precisa che il giocatore ha già iniziato l’iter riabilitativo. Il muscolo in questione è superficiale, situato nella parte posteriore della coscia. Il tempo di recupero stimato per il giocatore è di circa 20 giorni.
In ogni caso, Max Allegri dovrà fare a meno dell’esterno destro statunitense, che tra alti e bassi stava incrementando il suo impiego in Serie A con la maglia bianconera. L’allenatore livornese deve nuovamente fare di necessità virtù, trovando soluzioni che permettano di sopperire alla mancanza del figlio d’arte, che si aggiunge all’emergenza a centrocampo.
La coperta alla Juventus è sempre più corta, le defezioni a centrocampo e gli infortuni di Danilo e Weah mettono Allegri nella condizione di dover sempre cercare soluzioni per uscire dalla difficoltà, anzitutto numerica.
L’assenza di Timo Weah sulla fascia destra apre alcuni scenari tattici. Il più scontato, ad oggi, pare l’impiego di Wes McKennie sulla corsia di competenza oramai statunitense. La mezzala ex Schalke ha ormai trovato nuova linfa anche in quel ruolo. Non è un caso che il cross che porta alla rete (la seconda annullata) di Moise Kean, sia proprio del texano.
Altra soluzione, non così improbabile, è sfruttare l’affollamento sulla sinistra per dare ossigeno alla corsia di destra. Dalla corsia mancina arrivano buoni spunti da Filip Kostic e c’è sempre un frizzante Samuel Iling-Junior alle spalle. Ecco che con queste garanzie, Andrea Cambiaso può essere spostato sull’altro fronte del campo, sulla corsia rimasta orfana di interpreti, considerando anche l’assenza del lungodegente Mattia De Sciglio. L’ex Bologna, galvanizzato dalla rete da urlo col Verona al 96′, può cambiare lato di competenza.
In terza istanza, mister Allegri ci ha già abituato all’idea di guardare nelle retrovie e nel settore giovanile. Sopratutto in Next Gen. Nella seconda squadra bianconera ci sono dei profili interessanti. Il nome su cui potrebbe soffermarsi Allegri è quello di Gabriele Mulazzi, terzino destro classe 2003. Il giocatore, cresciuto nella Juventus e passato dalle giovanili alla Primavera e dalla stessa U19 alla formazione in Serie C, può essere una soluzione… seppur coraggiosa. Il salto non è semplice, ma può puntare ad una convocazione, per permettere ad Allegri una copertura per lo meno numerica. Altri due nomi, indietro nelle gerarchie, sono quelli di Andrea Valdesi e Clemente Perotti, che però è tendenzialmente un giocatore più offensivo.
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