All’evento dei 100 anni della Sezione arbitri di Napoli, sono intervenuti alcuni massimi dirigenti e direttori di gara di Serie A.
Nella sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli si è svolto l’evento per il centenario della Sezione AIA di Napoli “Ottavio Anzano”. Invitati speciali diversi direttori di gara di Serie A, come Fabio Maresca, Daniele Orsato, Michael Fabbri, Daniele Chiffi, Marco Guida o anche ex come Paolo Valeri e Nicola Rizzoli. Immancabile Carlo Pacifici, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri.
Il Sindaco Gaetano Manfredi ha ringraziato i presenti e ha preso la parola per primo: “Abbiamo realizzato questo straordinario evento, in un luogo altamente simbolico, dove Carlo D’Angiò governava il Regno di Napoli. Abbiamo voluto che quest’evento si facesse qui. Questo testimonia il rapporto tra la città napoletana e l’Associazione arbitri. Chi fa rispettare le regole è sempre impopolare, soprattutto in Italia. Le regole vanno rispettate nello sport, nella vita. Per tale ragione il ruolo degli arbitri è importante”.
Nicola Rizzoli: “Sono emozionato. Per arrivare a certi livelli, ci vuole sacrificio, passione. Le persone importanti della nostra casa sono i custodi dei campi. L’arbitraggio è una scuola incredibile. Sbaglieremo sempre, ma dobbiamo fare ogni giorno degli step per migliorarci – Poi si rivolge ai giovani arbitri – Auguro ad ognuno di voi di fare il proprio massimo, di migliorarsi, di essere soddisfatti di quello che siete”
Daniele Orsato: “Grazie a Fabio Maresca. Io rappresento tutti gli arbitri, tanti auguri a tutti gli arbitri di Napoli per questo centenario. Permettetemi di dire che noi in campo sbagliamo. Ma fuori dal campo non siamo secondi a nessuno. Concludo ringraziando che Ciro Carbone (assistente arbitro presente al fianco di Orsato in Qatar ndr) ha rappresentato al Mondiale tutta la Sezione di Napoli. Con lui sono diventato un uomo migliore. Ai dirigenti arbitrali dico: non scherziamo con i sogni degli arbitri”.
Fabio Maresca, arbitro di Serie A e promotore dell’evento, ha ringraziato i colleghi per essere venuti con le famiglie. “Cento anni di storia: chi siamo, perché siamo qui oggi? – domanda retoricamente il direttore arbitrale di Napoli – Abbiamo salutato chi ha fatto la storia di questa sezione e di chi non c’è più. Oggi questa sezione è intitolata ad Ottavio Anzano, ma precedentemente era intitolata a Carlo Garozzo (tra i pionieri del calcio italiano e dell’arbitraggio ndr).
Riferendosi ai suoi colleghi, Maresca afferma: “Io su di loro metterei la mano sul fuoco. Sono dei professionisti – e sulla diffusione in tv degli audio tra arbitri e Var, il direttore di gara sottolinea – Noi lavoriamo, siamo microfonati e ci ascoltate. Certo ci fa piacere. Ma abbiamo un microfono nell’ufficio del Sindaco? Pensiamoci”.
Carlo Pacifici, presidente AIA: “Spettacolo straordinario oggi. E’ la rappresentazione tangibile di cos’è la nostra sezione. Ringrazio il Sindaco di Napoli per averci fatto vivere questo momento. Celebrare è come sviluppare quel senso di gratitudine nei nostri confronti. Godere di ciò che abbiamo, di ciò che abbiamo costruito, dei piccoli grandi successi e anche gli insuccessi. Molto importanti. Attraverso di loro riusciamo a riprendere il cammino con sicurezza e maggiori capacità . Se ci giriamo dietro, guardiamo alle nostre spalle non solo grandi personaggi che hanno fatto la storia, ma vediamo uomini e donne anonimi che magari non sono stati su grandi palcoscenici internazionali che hanno posto le basi di questa nostra classe arbitrale. A loro va il nostro ringraziamento. Una volta che si indossa la maglia dell’arbitro, non ce la togliamo più. La nostra non è un’associazione verticale, ma orizzontale. Tutti i 30 mila associati hanno un ruolo specifico. Ognuno di noi rappresenta a pieno questa nostra associazione. Ho avuto onore e privilegio ad Ascea, nell’ultima riunione, di avere Rosetti e Collina. L’AIA rappresenta e rappresenterà sempre la vostra casa (riferendosi a Rizzoli a suo fianco). Proprio Collina ha detto che l’AIA è unica. Noi abbiamo due anime: quella tecnica e quella associativa. Il mio auspicio è che gli errori degli arbitri non vengano strumentalizzati: lo sport è anche sbagliare. Va umanizzato. Dobbiamo isolare i violenti. Isolando i violenti, rappresentiamo il nostro futuro”. Poi prosegue: “Le sezioni sono luoghi-connubio di cultura, esperienza e parte giovane della nostra Associazione”.
Fabio Maresca ha ricevuto il premio Stefano Farina, riconoscimento dato ai direttori di gara o dirigenti arbitrali che abbiano dato un certo impulso alla crescita del movimento.