Il Football director bianconero Giuntoli è un grande estimatore della ‘Bandiera’ del Sassuolo, in estate nel mirino anche di Lazio e Fiorentina
I no da giovanissimo, quando il suo cartellino era per metà dei bianconeri. Poi il ripensamento, da calciatore maturo e affermato in Serie A. Ma il Sassuolo ha fatto sì che saltasse di nuovo il matrimonio tra Domenico Berardi e la Juventus.
Questo matrimonio non s’ha da fare, nemmeno a gennaio. Arrivederci alla prossima, forse… Già perché nel calciomercato tutto può accadere, così come i ritorno di fiamma sono sempre possibili. Ma al momento, stando a Franco Leonetti di ‘Radio bianconera’ tra il classe ’94 e il club targato Exor è tornato il ‘gelo’.
“Il nome di Berardi fa ormai parte del passato“, ha sentenziato Leonetti nella diretta Twitch di ‘Juventibus’. In sostanza, il big del Sassuolo – l’unico davvero a disposizione di Dionisi – non rientrerebbe più nei piani di Giuntoli e soci.
Perlomeno per l’immediato futuro, ovvero gennaio quando le priorità della dirigenza saranno sicuramente ben altre. Uno se non due centrocampisti, considerate le squalifiche di Nicolò Fagioli e Paul Pogba.
Samardzic resta il nome più ‘caldo’, ma attenzione pure a Rodrigo De Paul. Entrambi sono dei veri e propri ‘pallini’ del Football director juventino, specialmente il tedesco dell’Udinese che l’estate scorsa è stato a un passo dal trasferimento all’Inter.
Berardi-Juve, perché l’affare non si è concretizzato
L’operazione Berardi-Juve non si è concretizzata l’estate scorsa per una questione meramente economica. Distanza importante sulle cifre, l’offerta bianconera era sui 15 milioni mentre la richiesta superava i 20.
Poi c’è stato l’elemento tempistico, con Giuntoli fattosi avanti in maniera concreta quando i neroverdi avevano ormai già perso il prescelto per la sostituzione del loro numero 10: parliamo di Dodi Lukebakio, andato al Siviglia. In estate, Berardi (5 gol e 1 assist in questo inizio di stagione) è stato un obiettivo anche di Lazio e Fiorentina. Entrambe, come la Juve, non si sono mai nemmeno avvicinate alle richieste dei neroverdi.