Non si placano le voci sul possibile ritorno dell’ex attaccante del Milan all’interno del club rossonero
Non è ancora chiaro il ruolo che Zlatan Ibrahimovic potrebbe occupare in caso di ritorno al Milan. Sicuramente non indosserà più gli scarpini come un tempo avrebbe certamente fatto. Dopo aver dato l’addio al calcio giocato al termine della scorsa stagione, infatti, lo svedese sta cercando di studiare una nuova carriera fuori dal rettangolo verde.
Se è vero che per Stefano Pioli “non ci sarebbero problemi” se Ibrahimovic dovesse realmente tornare, come dichiarato dallo stesso tecnico questo pomeriggio in conferenza stampa, allo stesso tempo bisognerebbe capire quali compiti verrebbero affidati all’ex bomber. Per una figura del suo carisma e dalla sua personalità, è probabile che la dirigenza rossonera gli possa infatti ritagliare un ruolo che gli permetta di stare vicino allo spogliatoio e di poter avere una certa influenza.
Bisognerà dunque capire se verrà ideata una nuova figura, o se semplicemente Ibrahimovic entrerà a far parte dello staff tecnico di Pioli nelle vesti di collaboratore. In tal caso bisognerà mettersi pure nei panni dell’allenatore che andrebbe ad accogliere al suo fianco una figura senz’altro scomoda nell’ambiente rossonero. Una mossa che potrebbe essere letta dal tecnico milanista come un segnale di scossa da parte del club nei suoi confronti e verso lo spogliatoio.
Milan, Bertolucci su Ibrahimovic: “Se gli deve fare da tutore, meglio cacciare Pioli”
Per commentare il possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan in un ruolo inedito, su TV Play è intervenuto l’ex tennista e tifoso rossonero Paolo Bertolucci.
A proposito dello svedese, Bertolucci si è espresso chiaramente sulla possibile incompatibilità con il tecnico Pioli: “Bisogna vedere in che ruolo. Se deve fare il tutore di Pioli, è meglio cacciare il tecnico e permettere ad Ibra di svolgerlo”. L’ex tennista, commentando l’attuale Milan, si è inoltre soffermato su alcuni atteggiamenti che poco gli sono piaciuti in questa stagione da parte di uno dei leader tecnici della formazione rossonera: “Leao mi indispone come atteggiamento, ma come calciatore c’è poco da discutere. Dovrebbero essere anche i compagni a scuoterlo”.