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Milan, esonero Pioli: “La squadra non gli risponde”

Il Milan in difficoltà dopo il ko con l’Udinese, bocciatura per Pioli e per le strategie societarie del club rossonero

Terza sconfitta nelle ultime quattro partite ufficiali per il Milan, che perde contatto dalla vetta e vede l’Inter scappare a sei lunghezze di vantaggio. Rossoneri in crisi, con la prova contro l’Udinese che come ammesso dallo stesso Stefano Pioli è stata deludente, al di là dell’assedio finale.

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Stefano Pioli © LaPresse – Calciomercato.it

Una prestazione che apre interrogativi inquietanti sul prosieguo della stagione. Il Milan deve provare a ritrovare il prima possibile la brillantezza di inizio stagione, e alle porte c’è la sfida contro il Psg che potrebbe essere decisiva per la permanenza in Champions League. Le critiche all’allenatore si fanno sempre più evidenti, ma sotto accusa c’è anche la gestione complessiva da parte della società, che per tanti aspetti non convince.

Milan, l’ambiente ‘sfiducia’ Pioli e attende Ibrahimovic

Ne parla diffusamente il direttore di ‘Telelombardia’, Fabio Ravezzani, che sul suo profilo Twitter analizza la situazione da vari punti di vista. “Il Milan paga una strategia legata a un futuro che non diventa presente – spiega – Hai rinunciato a Lukaku per prendere Jovic e Okafor, se perdi Tonali, Calhanoglu e Kessie e li sostituisci con dei giocatori che sono belle speranze vai a rischiare, anche se i conti sono ok”.

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Zlatan Ibrahimovic © LaPresse – Calciomercato.it

Sulla questione allenatore, poi, Ravezzani spiega come Pioli sia spalle al muro, ma di fatto sospeso in un limbo. E c’era chi avrebbe voluto esonerarlo prima dell’inizio della stagione, salvo poi lasciare lui stesso il ‘Diavolo’: “Maldini non voleva confermarlo, Furlani invece ne ha accresciuto l’influenza. La squadra pare non rispondergli, ma non ci sono nomi pronti in caso di esonero e non lo vedo tipo da accettare un ‘tutor’. L’unica speranza è che arrivi Ibrahimovic a Milanello”.

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