Pieni poteri a Ibra: deciso il ruolo dello svedese al Milan

Le ultime sul futuro di Zlatan Ibrahimovic, pronto a tornare in sella. Ecco l’offerta di Gerry Cardinale

Un ruolo importante e da protagonista. Zlatan Ibrahimovic, se mai deciderà di accettare il corteggiamento di Gerry Cardinale, lo farà per continuare ad essere decisivo.

Ibra al Milan: il ruolo proposto da Cardinale
Ibrahimovic (LaPresse) – Calciomercato.it

La posizione di comprimario, d’altronde, non si addice di certo ad un personaggio come lo svedese, che fino alla fine ha lasciato il segno. L’ex attaccante vuole farlo anche fuori dal campo per il suo Milan.

Il numero uno di RedBird ha capito che il Diavolo non può fare a meno del suo leader e condottiero e nella giornata di lunedì, alla vigilia della sfida contro il Psg, ha incontrato Ibrahimovic per cercare di convincerlo a far ritorno a Milanello. Lo svedese, che ha lasciato l’hotel dove alloggiava Cardinale, senza rilasciare dichiarazione ai giornalisti presenti, ha comunque sorriso alle telecamere. Un sorriso che vale più di mille parole, che lascia pensare che il suo ingresso in società sia davvero vicino.

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Ibra, come detto, non accetterebbe mai un ruolo da comprimario. Per tornare nel mondo del calcio e soprattutto nel Milan, ha bisogno di conoscere nel dettaglio i suoi compiti e la sua posizione.

Ibra al Milan: il ruolo proposto da Cardinale
Gerry Cardinale (LaPresse) – Calciomercato.it

L’offerta concreta, da parte di Gerry Cardinale sarebbe stata così messa sul tavolo nella serata di lunedì: secondo quanto riportato da Alessandro Jacobone, il proprietario del Milan, che domani assisterà a San Siro alla sfida contro il Psg, gli avrebbe proposto il ruolo di Managing Director, con Giorgio Furliani come CFO.

Al Diavolo, come dimostrano gli ultimi risultati, serve il carisma e la leadership di Ibra, anche se le ultime dichiarazioni di Stefano Pioli e Mike Maignan, in conferenza stampa, fanno sembrare il contrario. Per il Milan e per il ritorno dello svedese sono davvero ore calde: stasera c’è un match fondamentale, ma un altro, altrettanto importante, si sta giocando fuori dal campo

 

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