L’inchiesta Prisma torna a far parlare anche a livello sportivo: arriva il ‘verdetto’ dell’avvocato Afeltra sulla vicenda
Torna a far parlare anche a livello sportivo l’inchiesta Prisma. La Federcalcio ha deciso di procedere nei confronti di 11 agenti, ai quali vengono contestate le violazioni degli articoli 15 e 21 del regolamento generale agenti, che riguardano l’autonomia, la trasparenza, l’indipendenza e gli incarichi da comunicare utilizzando determinati modelli, e 6 e 11 del regolamento disciplinare, relativi al rispetto dell’etica sportiva e della leale concorrenza.
Una vicenda che, sintetizzando, tira in ballo i rapporti tra la Juventus e i procuratori. A parlare di questa indagine è l’avvocato Afeltra che, ai microfoni di Tvplay.it, dice il suo punto di vista.
Caso Juve-procuratori, Afeltra: “Fatto già giudicato”
Secondo il legale “il fatto storico è stato già giudicato dalla Procura di Napoli: la Procura ha chiesto 5 anni di reclusione per i 64 imputati che sono stati tutti assolti”.
Una situazione che dovrebbe ripetersi anche dal punto di vista della giustizia sportiva: “Si valuterà ciò che emerge dalle segnalazioni di Chiné. Secondo me non c’è nulla, ha fatto storia ciò che è successo a Napoli. Il penale è diverso dallo sportivo, ma credo sia difficile che l’esito sia diverso. La Juve ritengo abbia tutti i documenti per dimostrare che le prestazioni ci sono state”.