Spalletti è uno degli allenatori più bravi che ci siano in circolazione; il tecnico ha una missione decisamente importante
Nella scorsa stagione il Napoli si è laureato campione d’Italia; una Serie A dominata dalla prima all’ultima giornata da una squadra che ha mostrato, fin da subito, la sua capacità di prendere in mano la partita. I partenopei hanno espresso un gioco di assoluto livello e che ha regalato non poche soddisfazioni ai propri tifosi; ad un certo punto si pensava ad una squadra in grado sia di dominare in Italia sia a livello internazionale. Alla fine è arrivato un meritatissimo successo in Serie A.
Uno dei principali artefici del campionato del Napoli della scorsa stagione è stato, senza ombra di dubbio, Spalletti. L’allenatore ha confermato di essere uno dei migliori nel suo ruolo dando un gioco riconoscibile alla sua squadra e la voglia di prendere per mano la partita indipendentemente dall’avversario. Una caratteristica che si è vista in più di una circostanza specialmente nei big match quando il Napoli prendeva sempre la gara in mano andando a mettere in difficoltà l’avversario dal primo all’ultimo minuto.
Spalletti, sulla panchina del Napoli, ha confermato di essere uno dei tecnici migliori del panorama internazionale. L’allenatore, nel corso dell’ultima sessione estiva di mercato, è stato uno dei principali protagonisti; dopo il successo con il Napoli ha deciso di lasciare la panchina partenopea (con la società che ha voluto puntare su Garcia) per poi accettare l’avventura con la maglia della nazionale.
Gli azzurri, infatti, hanno dovuto cambiare guida tecnico dopo la scelta di Mancini di abbandonare la nazionale italiana per accettare una nuova sfida. Ora per Spalletti inizia una nuova missione, complicata ma alla portata di un tecnico della sua bravura.
Italia e la missione di Spalletti: obiettivo Mondiale
E’ del 2014 l’ultima qualificazione dell’Italia ai Mondiali; nelle successive due edizioni, la nazionale azzurra non è riuscita a partecipare ad una delle competizioni calcistiche più importanti che ci siano. L’eliminazione, alla semifinale playoff contro la Macedonia del Nord, ha fatto molto male considerando come prima di quella partita l’Italia sembrava avere la qualificazione in mano. Sono state tante le gara sbagliate dopo la vittoria dell’Europeo.
Un passo falso difficile da digerire che ha portato ad alcuni cambiamenti anche a livello di convocazioni; come detto la prima rivoluzione è stata in panchina con l’arrivo di Spalletti che ha portato una ventata di aria fresca. Il tecnico ha la voglia di portare la propria idea di gioco e la propria filosofia anche sulla panchina di una nazionale e già dalle prime uscite si è vista la voglia della nazionale di imporre il proprio gioco.
Questa caratteristica si è vista anche nella sconfitta contro l’Inghilterra dove la nazionale azzurra ha mostrato, soprattutto nel primo tempo, grande personalità e un gioco di primo livello. Il risultato non ha premiato gli azzurri che ora non devono sbagliare le prossime due partite se vogliono strappare il pass per i prossimi europei e presentarsi, da campioni in carica, alla manifestazione.
Il grande obiettivo di Spalletti, però, sembra essere il 2026 con il Mondiale; dopo due edizioni in cui gli azzurri sono stati assenti ingiustificati bisogna tornare alla fase finale di un campionato del mondo. La strada è ancora lunga e Spalletti ha tempo per costruire, in questi anni, una nazionale che possa andare a recitare un ruolo da protagonista nel 2026.