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Mazzarri, quella voglia di tornare presto ad allenare la squadra che ama di più

Il tecnico Mazzarri s’è raccontato in un’intervista al Corriere dello Sport, spiegando d’essere cambiato. Potrebbe tornare presto ad allenare?

Walter Mazzarri
Walter Mazzarri (LaPresse) – calciomercato.it

In molti ricorderanno Walter Mazzarri, un allenatore che di certo non passa inosservato. Carisma e idee chiare lo hanno sempre contraddistinto, dividendo le tifoserie tra coloro che ne apprezzano le qualità e coloro che, invece, preferirebbero un altro mister in panchina. Vero è che la sua carriera alla guida di club di calcio è piuttosto lunga, ma è da un pezzo che Mazzarri non allena: l’ultima sua esperienza risale infatti al campionato 2021/2022, quando fu al Cagliari in Serie A, cogliendo anche il traguardo delle 700 panchine tra i professionisti.

In una recente intervista al Corriere dello Sport si è raccontato e ha spiegato che vorrebbe presto tornare ad allenare, dato che la nostalgia dei campi di calcio non manca. E qualcosa, dice, ha modificato nel suo carattere, proprio per potersi meglio adattare ad un nuovo contesto, una nuova società e una nuova panchina. Magari riscuotendo anche il consenso dei tifosi.

Walter Mazzarri tra carattere, strategie di comunicazione e successi

Il mondo degli allenatori italiani è quanto mai variegato e contrassegnato sia da profili di prestigio e di grande esperienza, sia da giovani rampanti ex calciatori, che riprovano a vincere in panchina. Ebbene, il classe 1961 Walter Mazzarri di certo fa parte di quella categoria di mister con tante primavere alle spalle, un serio e preparato professionista del settore che, in passato, ha guidato club come Cagliari, Sampdoria, Napoli, Inter.

Non tutto però è filato per il verso giusto e qualche smacco nella carriera professionale vi è stato, come ad esempio nell’ultima esperienza al Cagliari, conclusasi con un esonero nel maggio 2022. Ma nella sua bacheca c’è anche una Coppa Italia con il Napoli, nella stagione 2011/2012.

Al Corriere dello Sport il tecnico ha raccontato di essere cambiato e di non essere più stressato e ossessivo come nelle passate esperienze calcistiche. Ritrosia, un certo distacco e scarsa empatia – ha rivelato Mazzarri nell’intervista – lo avrebbero alla lunga penalizzato in uno sport come il calcio, in cui – oltre alle abilità tattiche e gestionali – anche le strategie di comunicazione sono un fattore chiave sia per coltivare le relazioni esistenti, sia per averne di nuove.

L’ideale di calcio secondo Walter Mazzarri

L’allenatore originario di San Vincenzo in Toscana, nel corso dell’intervista al Corriere dello Sport, ha indicato che il tipo di calcio più vicino al suo ideale è quello del Napoli di Spalletti, ovvero quel brillante e dinamico 4-3-3 che, nella scorsa stagione di Serie A, seppe imporsi grazie a giocatori chiave come Osimhen e Kvaratskhelia.

Ecco perché Mazzarri non è stato in grado di proporlo in panchina: non aveva i calciatori adatti, afferma il tecnico nell’intervista, e poi al Napoli lo scorso anno il gruppo ha trovato una compattezza e una forza caratteriale che hanno fatto la differenza.

Il tecnico toscano apprezzava tutto di quel sistema di gioco: come ad es. i movimenti delle catene di destra e di sinistra o i terzini che, a volte, invece di allargarsi costruivano da dentro. Una creazione continua di giocate e colpi vincenti, che da un ‘esteta’ del calcio come Mazzarri non poteva non essere apprezzata.

Qualche parola di elogio anche per Pioli del Milan, che ha mostrato cose nuove, facendo impostare i terzini da dentro e allargando le mezzali e gli esterni.

L'ex allenatore del Napoli Walter Mazzarri
L’ex allenatore del Napoli Walter Mazzarri (LaPresse) – calciomercato.it

Oggi chi allenerebbe?

Se Walter Mazzarri non guida più una squadra di calcio da tempo, ciò è dovuto ad una sua precisa scelta di volontà. “Se avessi voluto allenare avrei potuto farlo, le offerte non sono mancate” – queste le sue parole al Corriere.

Oggi il tecnico gradirebbe tornare proprio nel club partenopeo, perché la ritiene una squadra molto forte e competitiva – pur con la perdita di un elemento chiave come il centrale difensivo Kim, oggi al Bayern Monaco. E la città di Napoli è particolarmente amata dall’allenatore nato nella provincia di Livorno.

Tuttavia, interpellato dai giornalisti, ha anche ammesso che in caso di chance di rientro, al Napoli o in un altro club, preferirebbe trovare persone disposte realmente a capire la sua idea di calcio, aiutandolo a metterla in pratica nel migliore dei modi. A Mazzarri piace insegnare, migliorare i giocatori, impostare un lavoro serio – dice nell’intervista. In una parola: programmare.

Si dichiara diverso rispetto al passato, meno rigido e più aperto al dialogo, alla comunicazione e al confronto costruttivo. L’età e le soste volute o forzate lo hanno aiutato – ammette. Ne è scaturito un cambiamento naturale in lui, come pure la consapevolezza dei  cambiamenti del calcio che, in questi mesi, ha avuto modo di approfondire. Ecco perché potrebbe non mancare molto ad un nuovo contratto con cui rilanciarsi, magari anche in un ambizioso club di Serie A.

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