Alla mostra Raccontami com’era il calcio organizzata a Napoli, presente anche Fabio Cannavaro: il suo intervento.
Al Maschio Angioino di Napoli è stata allestita la mostra “Raccontami com’era il calcio“, dedicata ai cimeli della Nazionale. Nelle sale del castello, dal 10 al 18 novembre, sarà possibile vedere alcune delle maglie indossate dai calciatori della Nazionale, dalle prime riproduzioni fino a quelle utilizzate dagli Azzurri vincitori a EURO 2020.
All’evento inaugurale ha partecipato anche Fabio Cannavaro, storico capitano della Nazionale italiana con la quale ha conquistato la Coppa del Mondo nel 2006. La mostra è stata intitolata “Raccontami com’era il calcio” per dare modo ai giovani di conoscere la storia del mondo del pallone italiano e “i cimeli messi in allestimento ne sono un’ampia rappresentazione”, spiega in conferenza il presidente della Fondazione ADA Alberto Oranges, partner dell’esposizione museale.
Nella conferenza aperta alla stampa e al pubblico, Cannavaro prende la parola e ringrazia tutti per l’invito, ma si apre anche ai vecchi ricordi: “Feci una promessa al vecchio direttore di Coverciano, prima di cominciare il Mondiale del 2006: avrei donato il completino utilizzato in finale a Berlino alla Nazionale”.
L’ex Pallone d’Oro e capitano della Nazionale ha poi ricordato le vittorie degli Azzurri: “La Federcalcio italiana ha fatto tanto per il calcio in generale. Abbiamo vinto quattro MondialiAbbiamo vinto quattro Mondiali, non sono stati vinti a caso. Queste mostre faranno tornare un po’ di passione ai giovani che sono stati meno fortunati di noi”. Il riferimento è chiaramente al momento difficile che sta attraversando la selezione italiana attuale, assente da due Mondiali consecutivi di fila.
Fabio Cannavaro ha anche voluto chiarire cosa farà del Centro Paradiso, sede degli allenamenti del Napoli di Maradona e acquisita dall’ex difensore proprio pochi mesi fa: ” Ho iniziato nel settore giovanile a Napoli e vedere il Centro Paradiso a Napoli abbandonato mi faceva male. L’idea è quella di riportarlo in vita. Adesso stiamo pulendo la struttura, ci vuole tempo”. Ai ragazzini presenti al Maschio Angioino, Cannavaro risponde: “Io ho avuto la fortuna di crescere a Napoli e grazie al calcio mi sono tolto grandi soddisfazioni. Consiglio tutti di fare sport che aiuta ad allontanarsi dalle situazioni negative che ci sono in tutte le città” – e poi aggiunge – L’esperienza da calciatore è fatta di sacrifici, come tutti gli sport ti porta via tempo. Tanti hanno inseguito il sogno e si sono ritrovati ad un certo punto a ricominciare. Io ce l’ho fatta. E’ importante fare le cose che piacciono e fare sacrifici, senza quelli è difficile”.
Ma sul ricordo della vittoria a Berlino nel 2006 con la sua Nazionale, Fabio commenta: “All’epoca forse non me ne rendevo conto. Col passare del tempo grazie a quella Coppa siamo passati a diventare da essere giocatori forti a leggende. Ed è un aspetto importante”.
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