Arriva la sentenza da parte del Tas di Losanna che ha inflitto tre punti di penalizzazione. La risposta ufficiale dopo la decisione
Nuova svolta nel caso Byron Castillo, che ormai un anno fa animava le aule di tribunale a poche settimane dall’inizio dei Mondiali in Qatar.
Il difensore, attualmente al Pachuca, nel campionato messicano, che ha collezionato dieci presenze nella nazionale dell’Ecuador, era stato accusato di essere in realtà colombiano e di non essere nato il 25 giugno 1995. Un’accusa proveniente dal Cile, che non era riuscito a qualificarsi alla Coppa del Mondo. A fare luce sulla vicenda era stato incaricato l’avvocato brasiliano Eduardo Carlezzo, che aveva confermato come Castillo fosse in realtà colombiano. A tal proposito si era parlato di una possibile esclusione della ‘Tricolor’ dai mondiali qatarioti e di un possibile ripescaggio addirittura dell’Italia. Alla fine, come noto, l’Ecuador ha potuto disputare i Mondiali. Ora però la vicenda è tornata in auge, vista soprattutto quella che è stata la sentenza da parte del Tas di Losanna.
Tas: Castillo è colombiano, tre punti all’Ecuador. La Federcalcio non ci sta
Il Tas infatti ha confermato come Castillo sia colombiano e l’Ecuador ha ricevuto tre punti di penalizzazione nel girone di qualificazione per i Mondiali 2026.
A riguardo si è espresso così l’avvocato Carlezzo: “Non ci sarà un ulteriore ricorso. Ora, per il mondo del calcio, Byron è colombiano e la sua registrazione fraudolenta come ecuadoriano è stata riconosciuta dalla massima organizzazione sportiva e dal massimo organo giudiziario della Svizzera”.
Le parole dell’avvocato però sembrano subito essere smentite dalla Federcalcio ecuadoriana. Attraverso un comunicato ufficiale, la federazione ha infatti fatto sapere che:
“Ciascuno degli atti della nostra istituzione è stato compiuto in conformità con quanto stabilito dalle norme legali del nostro paese.
Manteniamo il nostro impegno ad esaurire tutte le risorse che la legge ci concede per dimostrare la nostra condotta corretta e riparare questa decisione ingiusta, indipendentemente dalla sede in cui dovremo farlo.
Così come è stato fatto per la qualificazione al Qatar 2022, con il supporto dei nostri tifosi lotteremo per raggiungere sul campo la qualificazione ai prossimi Mondiali”.