Le parole di Stefano Fiore ai microfoni di TV PLAY sull’approdo di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli. Ecco i dettagli
Al termine di una giornata che definire convulsa sarebbe solo ed esclusivamente un eufemismo, il Napoli ha ufficializzato l’ingaggio di Walter Mazzarri.
Se fino a ieri si pensava che il candidato più autorevole a prendere il posto di Garcia fosse Igor Tudor, Mazzarri ha poi scalato le gerarchie, decidendo di accettare il contratto fino a giugno messo sul piatto da Aurelio De Laurentiis. Proprio il ribaltone in casa azzurra è stato uno dei temi affrontati da Stefano Fiore a TV PLAY. Intervenuto nel corso della diretta Twitch, l’ex calciatore della Lazio ha esternato il suo punto di vista in merito al ritorno di Mazzarri sulla panchina del Napoli:
“Non me l’aspettavo, si tratta di una scelta particolare. Il presidente è andato sul sicuro, visto che ha scelto un allenatore che conosceva l’ambiente. Qualche dubbio, però, rimane sul modulo. Il Napoli non ha i centrali per fare una difesa a tre (…). Bisognerà capire se ha accettato la possibilità di continuare con il 4-3-3, ma poi si dovrà valutare se riuscirà ad entrare nella testa dei calciatori. Mazzarri dovrà entrare in empatia con la squadra, cosa che ha fatto Spalletti in maniera incredibile.
Stefano Fiore a TV PLAY: “Garcia non è entrato in empatia con i calciatori”
Fiore ha poi passato in rassegna quello che, secondo lui, sarebbe stato il vero, grande problema che ha accompagnato la permanenza di Garcia al Napoli:
“Garcia ha fatto degli autogol, ma non era facile. C’è stato un qualcosa che arrivava dallo spogliatoi. Non è stato bravo ad entrare in empatia con i calciatori”. Fiore si è poi espresso sulla corsa Scudetto, che vede attualmente l’Inter interpretare il ruolo della lepre in vetta alla classifica: “Inzaghi deve vincere in modo obbligatorio lo Scudetto, ha la squadra più forte. L’anno scorso ha deluso in campionato ma è arrivato in finale di Champions. L’Inter vende prima di acquistare, è vero, ma i suoi innesti sono funzionali al gioco di Inzaghi”.