Messi vinceva il primo Pallone d’Oro, l’influenza suina si diffondeva a macchia d’olio e Bolt volava su pista: com’era il Mondo nel 2009.
Walter Mazzarri torna ad allenare il Napoli. Il primo sì lo diede nell’ottobre del 2009, quando De Laurentiis tolse l’incarico a Roberto Donadoni. La squadra faticava ad ingranare e l’ex commissario tecnico della Nazionale non riuscì mai a far breccia nel cuore dei tifosi azzurri. Serviva una persona di polso, un allenatore dal carattere più forte.
Dal 2009 ad oggi sono cambiate tante cose. Innanzitutto, quel timido Napoli che si affacciava in Europa e che Mazzarri portò per la prima volta in Champions, ora è diventato un club stabilmente partecipante alle competizioni europee. Solo lo scorso anno ha conquistato per la prima volta i quarti e il presidente ha come obiettivo quello di migliorare lo status: vincere la Champions League non è solo un sogno.
La rosa è profondamente cambiata, come giusto che sia. Dopo 14 anni, la società può permettersi ingaggi più importanti, calciatori di spessore e talenti che sono leader delle proprie nazionali. Mazzarri conoscerà Kvaratskhelia, Osimhen, Zielinski, Raspadori, Anguissa, e tanti altri leader protagonisti del terzo scudetto.
Il calcio è cambiato. Anche se a dire il vero, qualcosa sembra esser immutato. Nel 2009 Lionel Messi alzava il primo Pallone d’Oro. Solo qualche settimana fa, l’argentino ha conquistato l’ottavo riconoscimento più ambito a livello individuale. Forse l’ultimo.
La Pulce fu protagonista a Roma, nella finale di Champions vinta dal Barcellona contro il Manchester United di Sir Alex Ferguson. Fu la prima vittoria di Pep Guardiola in Champions League. Il tiki-taka, la rivoluzione del gioco del calcio. In quell’estate magica, Roger Federer vinceva il Roland Garros (l’unica volta nella sua carriera) e Wimbledon. A Roma si svolsero i Mondiali di nuoto: Federica Pellegrini si contraddistinse per le vittorie nei 200 e 400 stile libero, entrambi con record mondiale. Solo quest’estate, Mollie O’Callaghan è riuscita a strappare l’ultimo record della Divina nei 200 metri per 13 centesimi.
A proposito di primati, ad agosto 2009 andava in scena a Berlino il campionato del Mondo di Atletica. Un fulmine si abbatte sull’Olympiastadion: si chiama Usain Bolt e registra il record del Mondo sui 100 metri. Aveva già vinto le Olimpiadi a Pechino, migliorando il crono un anno dopo. Nessuno è riuscito ancora ad avvicinarsi ai 9’58” del giamaicano.
Il 2009 è anche ricordato per alcuni eventi tragici. Tra tutti, quelli che ricordiamo con maggior amarezza è legato al terremoto dell’Aquila del 6 aprile. Poche settimane più tardi, si diffuse l’influenza suina che spaventò il globo per la sua viralità. Niente però a confronto della pandemia di Covid-19, durante la quale sono stati registrati quasi 7 milioni di morti in tutto il mondo nel censimento del 30 aprile del 2023. E a settembre 2009 è stato anche registrato un terremoto di 8.1 nella regione delle isole Samoa, che provocò uno tsunami violento, causando centinaia di feriti e poco meno di 200 morti tra le isole oceaniche.
Quattordici anni fa Marco Carta vinceva Sanremo. Nel 2023, un altro Marco conquista l’Ariston: è il secondo trionfo di Mengoni, dieci anni dopo il suo primo successo. Il 2009 è anche l’anno del giuramento come 44° presidente degli Stati Uniti di Barack Obama. Nello stesso anno il primo presidente afroamericano della storia degli USA vince il Premio Nobel per la Pace (non senza polemiche). In Italia Cado dalle Nubi di Checco Zalone sbanca nelle sale cinematografiche. La sua canzone Angela vincerà anche il premio al David di Donatello nel 2010. Ma a proposito di cinema, l’Oscar come miglior film del 2009 va a The Millionaire. L’India conquista l’America anche grazie a Jai Ho, un vero e proprio tormentone nato dalla collaborazione tra l’autore originale Rahman e Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls.
Intanto, si diffonde l’uso dello smartphone. Nel 2009 spuntano cellulari senza tasti, prodotti con i primi schermi touchscreen. L’Apple fa uscire in commercio l’Iphone 3GS, ma è ancora di uso comune il Blackberry: cellulare con tastiera, adatto per chi vuole restare connesso con i propri amici e chattare. Siamo all’alba di un’evoluzione tecnologica che ancora oggi è in atto. Le tastiere spariranno, ma quei Blackberry ci hanno consentito di scrivere in maniera sempre più rapida sui nostri telefonini.
Nel 2009 il Papa era Benedetto 16esimo, scomparso il 31 dicembre 2022 da Papa emerito. Il Premier in Italia era Silvio Berlusconi, mentre il Presidente della Repubblica era Giorgio Napolitano. Entrambi scomparsi proprio quest’anno. Ad oggi abbiamo il primo presidente del Consiglio donna Giorgia Meloni e Sergio Mattarella Capo dello Stato, al suo secondo mandato.
Il nuovo allenatore del Napoli troverà una città completamente cambiata. I balconi dei palazzi sono ancora addobbati con festoni azzurri e bandiere relativi allo Scudetto. Napoli nel corso degli ultimi mesi ha accentrato l’attenzione nazionale grazie all’esplosione di musica, sport, cinema. E’ una città che sta vivendo un’epoca d’oro dal punto di vista creativo ed emozionale.
Il Mondo, però, non è in pace. Ci sono troppi conflitti sparsi in giro nel globo terracqueo, l’ultimo scoppiato circa un mese fa tra Israele e Palestina. Una guerra che in realtà non ha mai visto fine e che in queste settimane ha toccato apici che mai avremmo voluto vedere.
Nel 2023 i cellulari sono tutti touchscreen e addirittura si piegano su sé stessi. Riproduciamo musica tramite piattaforme e con cuffiette bluetooth. Senza fili. Gli Ipod ormai non servono più. Il cinema lo possiamo guardare da casa nostra tramite dispositivi elettronici, sempre più all’avanguardia. E per guardare una partita di calcio non è necessario avere una tv. Basta un cellulare, un abbonamento ed è possibile guardarla su piccolo schermo.
Decenni fa, l’uomo sosteneva che nel 2023 le auto avrebbero potuto volare. In realtà non siamo ancora arrivati a questo punto, ma di certo la maggior consapevolezza ci sta portando ad acquistare veicoli elettrici o ibridi, anche per far fronte al caro prezzo del carburante.
Insomma, 14 anni dopo, Mazzarri accetta una nuova sfida con il Napoli. Il Mondo e la comunicazione sono profondamente cambiati. Le conoscenze, le coscienze dei ragazzi, delle generazioni future, sono diverse. Quando varcherà le porte del San Paolo – pardon, del Maradona – troverà i suoi vecchi tifosi cresciuti e con qualche capello bianco in più. E magari i giovani adolescenti neanche hanno ricordo delle giacche tolte negli ultimi concitati minuti di partita e dell’iconica Zona Mazzarri.
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