Accanto a Luciano Spalletti c’era Federico Chiesa in conferenza stampa alla vigilia di Italia-Macedonia del Nord: le sue parole
Juve? No grazie. Federico Chiesa non ha intenzione di fare paragoni o lasciarsi andare a frasi che esulano dalla serata fondamentale che aspetta la Nazionale domani sera.
L’attaccante bianconero ha parlato in conferenza stampa prima di Italia-Macedonia del Nord, match in programma all’Olimpico che può essere decisivo per il cammino azzurro: “Meglio giocare da ala nella Nazionale o al centro dell’attacco con la Juve? Preferisco giocare! Nella Juve ricorpo un ruolo diverso da quello della Nazionale, ma il mio obiettivo è giocare e dimostrare quanto valgo. Dobbiamo impegnarci al massimo, ci giochiamo la qualificazione, abbiamo la responsabilità di giocare bene e raggiungere il risultato perché l’Italia deve giocare Euro 2024. Mi aspetto una partita tosta, abbiamo anche brutti ricordi, ma in campo internazionale sono tutte difficili. Sono stato fermo 10 mesi e per ogni calciatore non è facile da superare. Ora però mi sento bene e sto in forma, domani cercherò di dare il massimo. Mi aspetto grande carica dall’Olimpico”.
Nazionale, Chiesa: “Il gesto tecnico ci dice chi siamo. Dobbiamo fare cose non normali”
Nessuna scusa. Neanche per le tante partite: “Noi giochiamo, ci chiedono di giocare. Le partite sono aumentate, si gioca più spesso. Per gli infortuni è una cosa personale, non ne parliamo tra giocatori. Ognuno è diverso. Differenze principali tra Spalletti e Allegri? Ti posso parlare del mister Spalletti, siamo in Nazionale. Con lui abbiamo lavorato sull’essere propositivi, sull’avere noi la palla. Come dice lui, il gesto tecnico dice chi siamo. Se siamo normali o top, da meritare questa maglia. Questa settimana abbiamo provato a fare cose non normali”.
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Il pensiero, inevitabilmente, corre alla notte di marzo a Palermo, quando la Nazionale di Mancini perse il Mondiale proprio con la Macedonia: “Sarà una partita sicuramente diversa, era un playoff. Ma anche questo è una sorta di playoff, oggi dobbiamo concentrarci a domani e vincere, poi pensare a lunedì con l’Ucraina. Sotto il punto di vista dell’emozione e dell’importanza è simile. E giocheremo all’Olimpico che ci fa sempre piacere. Io vado in campo e faccio quello che dice il mister. Se si gioca a 3, 4, 5 o 6 non cambia”.