Mazzarri ritorna al Napoli al posto di Garcia. Alcuni aspetti semi-sconosciuti del suo modo d’interpretare il ruolo di mister.
Come in molti già sapranno il nuovo allenatore del Napoli è Walter Mazzarri. In realtà la sua presenza sulla panchina azzurra non è però un assoluta novità, dato che in passato ha già guidato la formazione per quattro stagioni. Era l’epoca del Pocho Lavezzi e del giovanissimo Lorenzo Insigne, che fu proprio il tecnico toscano classe 1961 a far debuttare in Serie A, poco più che diciannovenne.
Mazzarri è un allenatore molto attento dal punto di vista tattico e al Napoli avrà il compito di trasmettere le sue idee di calcio vincente ai giocatori, adottando un modulo che rispecchi qualità e caratteristiche dei componenti della rosa.
Di seguito, però, la nostra scheda non si focalizzerà sugli aspetti più propriamente tecnico-tattici del gioco di Mazzarri e sulle possibili formazioni che manderà in campo, bensì riporterà alcune curiosità su di lui, che aiutano ad averne un profilo più completo. Ecco il Mazzarri allenatore da una prospettiva (parzialmente) inedita.
Mazzarri, la mano davanti alla bocca per comunicare con i giocatori
C’è chi lo avrà già visto durante le partite di calcio, ma forse a qualcuno è sfuggito. Non di rado Walter Mazzarri preferisce parlare ai suoi giocatori, in corso di gara, con la mano davanti alla bocca. Ad una domanda specifica dei giornalisti, dopo un match di campionato in una stagione in cui il mister guidava la Samp, Mazzarri infatti ammise di aver scelto questa particolare ‘modalità’ di comunicazione per parlare con Antonio Cassano.
La volontà dietro il gesto è sempre stata quella di non far leggere il labiale alle TV, evitando di influenzare i commenti e le dichiarazioni durante e dopo la gara. Peraltro in passato Walter Mazzarri ha spiegato anche che con ‘Fantantonio’ questo metodo di comunicazione aveva funzionato, ritenendosi uno dei mister a cui il talento barese ha dato più retta nella sua turbolenta carriera di calciatore professionista.
E a pensarci bene, in una realtà in cui grazie al web è potenzialmente tutto reso pubblico in pochi secondi, questa particolare strategia comunicativa di Mazzarri non appare così improvvida.
Mazzarri e l’abbigliamento in partita
Forse non tutti sanno che Walter Mazzarri ha un’abitudine consolidata.. che emerge specialmente quando le temperature lo consentono. Di che si tratta? Ebbene, come fece notare alcuni anni fa il Corriere dello Sport, il mister del Napoli non di rado sceglie di togliersi la giacca durante il match.
Generalmente l’abbigliamento del tecnico è formale, ma in corso di gara se il rendimento della squadra non è soddisfacente oppure se il risultato diventa negativo, Mazzarri preferisce levarsi la giacca e restare in camicia. Una sorta di segnale psicologico per i suoi, un messaggio che implicitamente indica che bisogna cambiare marcia ed essere più incisivi.
Mazzarri è anche noto per essere un allenatore non freddo. Anzi vi sono più occasioni in cui in passato è emersa una certa irrequietezza o nervosismo: il gesto di togliersi la giacca perciò può anche essere interpretato come frutto della volontà di liberarsi di un ‘peso’, quello della difficoltà dell’impegno in campo.
Ma non solo: al Napoli, in passato, il citato gesto gli ha portato fortuna perché in diverse occasioni, dopo essere rimasto solo in camicia, la squadra andava in gol. E c’è da scommettere che lo ripeterà ancora nella sua nuova esperienza con i partenopei.
Mazzarri, la dedizione al lavoro e il confronto diretto con i giocatori
Il mister toscano è un professionista scrupoloso e attento ad ogni dettaglio, non soltanto prima della gare ma anche dopo. Il Corriere dello Sport in passato indicò un aspetto ‘inedito’ di Walter Mazzarri: di che si tratta? Ebbene, dopo le partite, è sua abitudine consolidata quella di riguardare i match a ripetizione per studiare che cosa è successo e prendere note.
Il Corriere fece notare che Mazzarri non lascia davvero nulla al caso ed, anzi, se il match è ricco di elementi e spunti interessanti, il mister preferisce continuare a visionare le immagini della gara per diverse ore – anche una notte intera. Le doti di recupero lo hanno però sempre favorito: si dice che abbia bisogno soltanto di qualche ora di sonno, per ricaricarsi e riprendere il lavoro il giorno successivo, da dove l’aveva lasciato.
Visto l’accuratissimo lavoro di studio della prestazione della squadra, Walter Mazzarri è noto anche per avere idee molto chiare, che cerca sempre di trasferire ai giocatori tramite un rapporto schietto e diretto. Non soltanto parla alla squadra come collettivo, ma gradisce rivolgersi ai singoli giocatori facendo colloqui individuali.
Presumibilmente anche nella sua seconda esperienza al Napoli, lo ‘stile’ resterà lo stesso. Il materiale da studiare non gli mancherà, e mirerà subito a costruire relazioni chiare con ogni giocatore in rosa, impartendo istruzioni e dando consigli utili a far crescere il gioco dei partenopei, per provare ad andare di nuovo a caccia del primo posto in classifica di A.