L’esterno colombiano è diventato un vero e proprio caso all’interno dello spogliatoio nerazzurro a causa del lungo infortunio
Arrivato in estate tra i dubbi sollevati dal popolo nerazzurro per via del forte legame con la Juventus, Juan Cuadrado non è stato particolarmente fortunato in questi primi mesi trascorsi con la maglia dell’Inter. Il suo stop prolungato ha infatti costretto Dumfries e Darmian agli straordinari per cercare di coprire la sua assenza a destra.
Dopo una prima infiammazione al tendine d’Achille avvertita a fine settembre, l’ex bianconero ha sofferto una brutta ricaduta dopo essere rientrato per uno spezzone di gara contro il Bologna. Un infortunio che continua a tormentarlo e che potrebbe mettere a rischio la sua presenza anche in vista del derby d’Italia di settimana prossima. Fin quando non andrà via il dolore, infatti, Cuadrado non potrà tornare ad allenarsi in gruppo con i compagni.
Del futuro del colombiano ha parlato Fabrizio Biasin in diretta su TV Play, spiegando che possibili movimenti di mercato a gennaio dipenderanno esclusivamente dalla condizione fisica del calciatore: “Se Cuadrado non darà dimostrazione di essere spendibile sul campo da qua al prossimo mese e mezzo allora l’Inter farà un ragionamento per prendere un sostituto. Se dopo la sosta gli passerà l’infiammazione e riuscirà a ricoprire i compiti che ha pensato l’Inter per lui allora no”.
Calciomercato Inter, il club tiene d’occhio Oristanio al Cagliari
Rimanendo in tema mercato, il noto giornalista ha raccontato che l’Inter sta seguendo con grande attenzione il giovane Gaetano Oristanio, calciatore di proprietà nerazzurra spedito in prestito al Cagliari.
Nonostante un ultimo periodo estremamente positivo, il club interista vuole assicurarsi che la crescita del ragazzo sia costante nel corso dei prossimi mesi. Queste le ultime riportate da Biasin: “L’Inter sta osservando, perché come sempre non bisogna poi fare l’errore commesso con Lucca, subito esaltato dopo i tre gol, è andato via un anno dall’Italia e poi ora dobbiamo sperare che trovi continuità. La colpa è un po’ dei club ma anche nostra che non riusciamo a trovare misura nelle valutazioni”.