Mattia Perin e l’amore per il vino: il portiere della Juventus parla del rapporto con la bevanda a base di uva di cui è un grande appassionato
Non solo sport e calcio: Mattia Perin racconta la passione per il vino, nata dalla sua famiglia e da radici lontane nel passato.
In una lunga intervista concessa a intravino.com, il portiere della Juventus Mattia Perin ha parlato della sua passione per il vino. Una passione nata da lontano dato che si può dire che Perin in mezzo al vino ci è nato: “I miei nonni erano muratori e mettevano ogni anno da parte dei soldi per comprare l’uva, ricordo questo vino bianco, un assemblaggio di vitigni della zona, torbido eppure zeppo di solforosa che mettevano nelle damigiane e che poi bevevano tutto l’anno”.
E il primo assaggio è avvenuto presto “a cinque anni, anche se era un bicchiere di plastica bianca del supermercato”. E oggi, tra un allenamento e l’altro, Perin continua a coltivare questa passione nata in tenerissima età: “È capitato che dopo Milan-Juventus quest’anno avessi un giorno libero”. Il portiere ex Genoa ne ha approfittato per andare “in una cantina a imparare a fare i rimontaggi”. Dalle 8 alle 13 “per capire come davvero si fa il vino e non vivere solo di assaggi”.
Perin e il vino, la passione del portiere della Juventus
Nel corso dell’intervista, Mattia Perin ha spiegato anche con quanta frequenza si concede qualche calice di vino: “Una volta a settimana nel giorno libero” ma anche due “se i giorni liberi sono di più, e rigorosamente alla cieca”.
Chiaramente Perin viene “seguito da un nutrizionista”, motivo per cui “è impossibile sgarrare o mentire” dato che il portiere bianconeri segue “un piano nutrizionale ben preciso”.