L’Italia strappa con i denti la qualificazione a Euro 2024, ma non mancano le critiche per gli azzurri: poche ambizioni in prospettiva
Serviva almeno un pareggio, contro l’Ucraina, per conquistare, per l’Italia, la qualificazione alla fase finale di Euro 2024, ed è arrivato. Lo 0-0 di Leverkusen manda gli azzurri in Germania la prossima estate a cercare di difendere il titolo continentale conquistato nel 2021 a Londra, ma quanta fatica.
Un’Italia, quella impostata da Spalletti, che per almeno un tempo ha comunque disputato un’ottima partita, non attendendo l’avversario e facendo il suo gioco, con diverse occasioni per fare gol, non sfruttate. Diversamente sono andate le cose nella ripresa, con un calo fisico e atletico e i cambi del Ct che non hanno convinto del tutto. L’Ucraina ha tentato il tutto per tutto nel finale, costruendosi le sue chances e recriminando per un calcio di rigore in pieno recupero per fallo di Cristante su Mudryk apparso netto e non ravvisato né dall’arbitro Gil Manzano che dal Var. Con un sospiro di sollievo, alla fine, il pari tanto sospirato è arrivato, ma ci sarà tanto da lavorare.
“Italia deprimente”, verdetto senza appello: numeri sconcertanti
Le attenuanti per il Ct, che è arrivato da soli due mesi e deve costruire una Nazionale di nuovo efficace, non mancano. Ma la sensazione generalizzata degli addetti ai lavori, in questo momento, è che difficilmente si potranno coltivare grandi ambizioni alla fase finale in programma in estate.
Va all’attacco in particolare Fabio Ravezzani di ‘Telelombardia’ che su Twitter inquadra uno dei principali problemi della Nazionale attuale: “Il tridente d’attacco schierato dall’Italia (Zaniolo, Raspadori, Chiesa) in 89 partite ha segnato la miseria di 15 gol. I loro sostituti (Kean, Scamacca, Politano) 8 gol in 40 partite. Dove crediamo di andare con un reparto offensivo così deprimente nel suo complesso?”. Il talento offensivo a disposizione, rispetto al passato, appare effettivamente in tono minore.