Al Centro Paradiso di Soccavo, Cannavaro fa il punto della situazione: ecco cosa pensa di Mazzarri ed ecco perché secondo lui non ha una panchina in Italia.
Fabio Cannavaro apre le porte del Centro Paradiso, storica sede degli allenamenti del Napoli di Maradona e fino a 18 anni fa in uso. De Laurentiis poi con la nuova gestione ha spostato tutto a Castel Volturno, lontano dalla mondanità e dalla città.
Il Centro Paradiso ora appartiene a Cannavaro, che in pochi mesi ha ripulito tutto. La struttura era abbandonata e viveva uno stato di degrado. Ancora oggi su quello che dovrebbe essere il terreno di gioco è presente un motorino abbandonato. Forse rubato e lasciato lì. “Ho trovato di tutto – commenta l’ex Pallone d’Oro in merito alle condizioni del centro sportivo – Qui sorgerà una scuola calcio”. E’ il suo sogno. E il nome non cambierà. Si chiamerà ancora Centro Paradiso.
Nel corso della lunga chiacchierata, Cannavaro non trattiene l’emozione nel ricordare che “venivo qui per guardare gli allenamenti di Maradona“. Poi l’ex difensore si presta alle domande della stampa, anche quelle legate al mondo Napoli: “Nessun contatto con il club. Sono andato a vedere la partita contro l’Empoli perché c’era qualche posto libero, ma non è successo niente”. E sull’arrivo di Mazzarri invece: “Per qualunque allenatore questo calendario è difficile, stiamo parlando di squadre rodate, che lottano per lo Scudetto. Il Napoli però è forte, è sicuramente l’orgoglio dei campioni alla fine deve venire fuori. Non posso pensare che quelli che hanno perso contro l’Empoli abbiano vinto lo Scudetto“.
Questa è anche la settimana di Juventus-Inter, entrambe squadre in cui ha giocato il campione del Mondo con la Nazionale: “Sarà una partita che tira dietro tante polemiche e situazioni che negli anni si sono creati. Sono due società che negli anni hanno sempre lottato per grandi obiettivi”.
Il Pallone d’Oro del 2006 poi ha risposto ai commenti di Buffon su Kvaratskhelia, che può diventare un nuovo Pallone d’Oro: “Non bastano 7-8 mesi, serve una crescita, serve continuità. Ha caratteristiche da giocatore unico, da top player. La differenza non la fai in una sola stagione, ma in 7-8-10 stagioni”.
Cannavaro poi non nasconde la volontà di allenare, ma sbotta contro chi lo descrive un allenatore giovane: “C’è un problema con me. Non ho cominciato da poco, io alleno da 10 anni. Tanta gente pensa che io ho allenato un anno al Benevento, ma grazie a Lippi sono andato in una delle migliori società asiatiche, che ha vinto 2 Champions negli ultimi 10 anni. Ho vinto, ho avuto esperienze fantastiche, ho allenato tanti calciatori importanti: Paulinho, Pato, Witsel, Modeste…Mi sono confrontato con Capello, Scolari, tutti grandissimi allenatori. Non alleno da poco, la gente pensa che alleni da qualche mese. L’idea mia è quella di continuare ad allenare”. E già da domani non sarà in Italia “per lavoro”. Cannavaro lascia Napoli per volare ad Abu Dhabi per impegni personali. E chissà, magari anche per stringere qualche accordo in gran segreto.
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