Terminata l’euforia per il ritorno di Walter Mazzarri: parte la contestazione ai calciatori prima di Atalanta-Napoli
Una settimana di lavoro. Una settimana per conoscere i nuovi calciatori del Napoli. Dall’esperienza di dieci anni fa è rimasto solo qualche dirigente e membro dello staff, mentre chiaramente la rosa è rinnovata. Walter Mazzarri comincerà la seconda avventura in azzurro con un calendario piuttosto complesso e avrà la pressione del risultato, dell’ambiente circostante che chiede di difendere il tricolore.
Le prime quattro partite sono sfide proibite. Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. E alla quinta c’è il Braga, gara che potrebbe essere decisiva ai fini della qualificazione in Champions League. Un inizio da film horror. Neanche Hitchcock avrebbe potuto fare meglio. Ma il Napoli dovrà essere bravo a ribaltare i pronostici e smentire tutti, anche quella parte della tifoseria scettica, che in una serata particolare al Diego Armando Maradona, dov’erano presenti anche capitano e presidente, ha esposto uno striscione di contestazione nei confronti della squadra.
Mentre nella Sala Champions del Maradona si presenta il nuovo libro di Mario Giuffredi con la presenza di De Laurentiis, Di Lorenzo, Mario Rui, Gaetano, Politano e altre tante personalità importanti, alcuni tifosi della Curva A hanno esposto uno striscione fuori lo stadio per contestare la squadra, reduce da risultati altalenanti.
“A pagare è stato l’allenatore, ma sia ben chiaro ad ogni calciatore…non vi dà l’impunità aver vinto il tricolore” recita il gruppo ultras. E’ stata tagliata la testa del mister. Garcia come capro espiatorio. Ma una parte della tifoseria partenopea mette in guardia i calciatori azzurri, che non devono sentirsi troppo protetti da quello Scudetto riportato in città dopo 30 anni.
Il clima, nonostante l’euforia per il ritorno di Mazzarri, non è dei più sereni. Certo, è tornato il sorriso a Castel Volturno. Anche il presidente De Laurentiis sembra più ottimista e tranquillo dopo aver affidato l’incarico al mister toscano. Ma serviranno poi i risultati ad allontanare il malumore che accompagna il Napoli da inizio stagione. O meglio, da quando Luciano Spalletti ha deciso di andare via e lasciare la panchina da campione. Forse lo spartiacque è nato proprio nel momento in cui il tecnico di Certaldo ha deciso di non proseguire la sua esperienza sulla panchina del Maradona. Una scelta che ha messo in crisi dirigenza, squadra e tifoseria.
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