Sarri è un fiume in piena, dal ritorno in Serie A all’esperienza alla Juventus: le parole del tecnico della Lazio
A tutto Sarri. L’allenatore della Lazio si è raccontato in una lunga intervista a ‘La Repubblica’, dal ritorno in Serie A all’esperienza sulla panchina della Juventus.
Il tecnico si dice pentito del ritorno in Italia: “Ho sbagliato a voler venire via dalla Premier League. Tornare in Italia è stato un errore”. E sulla sua ‘battaglia’ sui calendari: “Ne parlo da cinque anni eppure mi accusano di cercare alibi e basta, adesso ne parlano tutti. Ormai ci si allena solo video. Al massimo un giocatore dovrebbe giocare 50 partite all’anno. Si potrebbe almeno cominciare dalle piccole cose, tipo rinunciare alle tournée estive e riportare la Coppa Italia ad agosto anche per le grandi, facendole giocare sui campi delle squadre di Serie C, che così farebbero incassi per campare tutto l’anno”.
Juventus, Sarri: “Non volevano veramente cambiare”
Il ricordo della Juve non è indimenticabile: “Alla Juve tutto era dovuto e dovevamo vincere solo la Champions League, ma era un messaggio inquinato”.
“Ho vinto lo scudetto con un gruppo a fine ciclo – prosegue Sarri – e una società che aveva voglia ma non la convinzione di cambiare stile”. Indelebile, invece, quello del Napoli nonostante il mancato Scudetto. “Il Napoli di Sarri sarà ricordato per 30 anni. Il mio erede? De Zerbi“, ha concluso l’allenatore della Lazio.