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‘Io e te sulla stessa pedana’, da Viterbo un inno all’inclusività

Grande riscontro e assoluto impatto sulla città di Viterbo l’incontro ospitato sabato scorso 25 novembre nella Sala Regia del Comune della Città dei Papi

Il titolo, ‘Io e te sulla stessa pedana’, è stato un inno all’inclusività che ha voluto rappresentare il primo passo di un percorso a tappe per tendere la mano a tutti gli altri sport in carrozzina e aprire un percorso che, come dichiarato dal motto finale del pomeriggio viterbese, “non deve finire qui, vogliamo continuare”.

Al tavolo del confronto la Federazione italiana Scherma, le Fiamme Oro, gruppo sportivo della Polizia di Stato, tecnici, ct e tre nazionali paralimpici in pedana: Leonardo Rigo, Edoardo Giordan e Julia Markowska. I videomessaggi di Bebe Vio e Daniele Garozzo, la campionessa paralimpica e il campione olimpico di fioretto, hanno dato ulteriore sostanza ai temi dell’incontro. Un saluto è stato inviato anche dal presidente della Federazione Paolo Azzi, impegnato al congresso FIE in Egitto, e a quello del presidente delle Fiamme Oro Francesco Montini.

Il campione del mondo di fioretto cat. C a Terni, Leonardo Rigo, ha raccontato il suo avvicinamento alla scherma: “Negli sport non ero proprio un granché. Facevo nuoto senza gareggiare fino a che Daniele Lambertini, amico d’infanzia, mi ha fatto conoscere le pedane. Avevo iniziato, poi ho mollato per ragioni logistiche e ora sono arrivato fino a qui. Se devo dire una cosa che un bel po’ non mi va giù è il fatto che la categoria C non sia olimpica. Me lo spiegano, me lo rispiegano ma non lo digerisco e spero cambi”.

Edoardo Giordan, sciabolatore bronzo individuale e argento a squadre cat. A nel Mondiale a Terni, punta i Giochi di Parigi per migliorare Tokyo dove non arrivò al podio: “Sembra sempre strano a tutti quando lo dico, ma la disabilità, per quanto frutto di una diagnosi sbagliata, non mi ha lasciato rabbia verso qualcuno. Sono persino più felice perché il nuovo percorso mi ha tolto magari da qualche rischio: ero un ragazzetto agitato. Voglio arrivare più in alto possible con la sciabola, l’arma che amo: mi resta un inglese davanti, me lo sto studiando bene…”.

Julia Anna Markowska è campionessa italiana di spada cat. B. Faceva atletica e ha sempre praticato sport. Dall’atletica alla scherma dopo la disabilità: “Ho vinto il titolo italiano con la spada sì, ma lavoro per sviluppare la mia carriera con la sciabola”. Sono intervenuti anche il direttore tecnico delle Fiamme Oro Andrea Aquili e il ct della sciabola paralitica Marco Ciari che ha spiegato: “Per me questi ragazzi sono atleti e basta, senza distanze che nello sport non esistono. Non faccio sconti al loro percorso perché non ne chiedono. E’ giusto e bello così”. Aquili ha spiegato il percorso virtuoso nelle palestre giovanili delle Fiamme Oro per uniformare mondo olimpico e paralimpico: “Dovreste vedere con quale naturalezza i nostri giovani si mettono in carrozzina e danno vita ad assalti integrati. Da brividi”.

C’era anche il presidente del Comitato regionale Federscherma Lazio, Claudio Fontana, che ha portato il suo indirizzo di saluto. Il pomeriggio è stato aperto da un focus condotta dal capo ufficio stampa della Federazione Dario Cioffi sul libro ‘Le Leggende della scherma’ scritto da Fabio Massimo Splendore, giornalista del Corriere dello Sport, ed edito da Diarkos: hanno partecipato l’autore, che poi ha condotto il talk con tecnici e atleti, e la sciabolatrice olimpica Irene Vecchi, autrice della prefazione e reduce, il giorno prima, dal ritorno alla vittoria (dopo la recentissima maternità) nella prova assoluti a Caorle.

La sindaca Chiara Frontini ha aperto il pomeriggio in Sala Regia – una cornice davvero imponente e mozzafiato – puntando forte sulla “volontà di Viterbo di mettersi al centro di percorsi inclusivi nello sport e nel sociale” e ha poi lasciato la parola all’assessore allo sport Emanuele Aronne che tra l’altro ha annunciato l’intitolazione della palestra nella zona di Santa Barbara al campione paralimpico viterbese Luigi Zonghi. La consigliera Francesca Pietrangeli, delegata alle politiche giovanili, oltre a partecipare al coordinamento dell’evento, ha moderato l’incontro. Il logo della manifestazione creato dal grafico Simone Romani, di grande impatto anche quello nella forza di un messaggio reso essenziale, è diventato una maglia donata agli ospiti del talk. L’appuntamento tra Viterbo e l’inclusività nello sport è alla prossima primavera. In sala anche Federico Meli, maestro di scherma viterbese e cantautore: ha scritto, da maestro e amico, le canzone ‘Edoardo’ che è diventata un video con Giordan protagonista delle immagini. E c’era anche il fisioterapista Maurizio Iaschi, nello staff olimpico dei Giochi di Tokyo con la nazionale.

RedazioneCM

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