Joao Mario, autore di una tripletta nella sfida di ieri contro l’Inter di Simone Inzaghi, non è riuscito a portare alla vittoria il suo Benfica: le ultimissime notizie sulla Champions League
E’ stata una serata molto strana quella di ieri che ha visto protagoniste il Benfica di Roger Schmidt e l’Inter di Simone Inzaghi. Nel primo tempo i nerazzurri non sono praticamente scesi in campo e sono stati travolti letteralmente dalla squadra portoghese che, in pochi minuti, ha messo a segno la bellezza di tre reti tutte firmate da una vecchia conoscenza del club milanese: Joao Mario.
Il fantasista portoghese, che nelle sue stagioni con la maglia nerazzurra ha deluso per usare un eufemismo, sembrava aver condotto i suoi alla vittoria alla fine del primo tempo, ma nella ripresa è accaduta una cosa che non sempre vediamo su un campo da calcio. L’Inter, senza sostituzioni, ha ritrovato nuove motivazioni in seguito all’intervallo e ha iniziato una rimonta che si è conclusa con la rete di Alexis Sanchez, attaccante cileno. Nel finale la Beneamata ha anche addirittura sfiorato la vittoria con il palo colpito da Nicolò Barella per quella che sarebbe stata una vera e propria beffa per il Benfica e per Joao Mario che, al fischio finale, ha fatto un gesto che non tutti hanno notato.
Benfica-Inter, che cosa ha fatto Joao Mario al fischio finale
Dopo la conclusione del match infatti, il centrocampista portoghese è stato raggiunto dal delegato UEFA che gli ha consegnato il pallone vista la tripletta realizzata. Joao Mario però, dopo averlo preso, lo ha tirato con le mani per terra, proprio come segno di non volere quel riconoscimento. Un gesto di stizza acuito sicuramente dal risultato e, come affermato anche dall’allenatore dei portoghesi Schmidt, anche da una gestione arbitrale che, secondo quelli del Benfica, non sarebbe stata eccellente.
Inoltre potrebbe esserci stata anche una voglia di rivalsa da parte di Joao Mario spenta dalla rimonta dell’Inter. Il portoghese infatti a Milano non ha lasciato un buon ricordo e quella tripletta con vittoria poteva essere la giusta vendetta, ma il destino e, soprattutto, i ragazzi di Simone Inzaghi hanno sovvertito tutto.