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Calcio italiano stravolto prima di Juve-Napoli: interviene il Parlamento Europeo

Il calcio italiano e quello europeo potrebbero andare incontro a uno stravolgimento epocale a livello di diritti tv. Intanto c’è un’altra novità per Juve-Napoli

Il mondo del calcio italiano sta vivendo l’ennesima fase di passaggio, con una ricerca a volte spasmodica di modifiche o cambiamenti per permettere maggiori introiti. Tra perdite e debiti, la situazione resta critica e tra i principali argomenti per recuperare risorse ci sono streaming illegali e diritti tv. Per entrambe all’orizzonte c’è più di un cambiamento che può diventare epocale e stravolgere il calcio italiano e non solo.

L'allianz stadium, arena della juventus
Allianz Stadium (LaPresse) – calciomercato.it

Come annunciato nei giorni scorsi dall’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo al Social Football Summit, è pronta la piattaforma dello Stato per contrastare la pirateria e gli streaming illegali. Si tratta di una piattaforma appunto, necessaria a bloccare i siti illegali entro 30 minuti dalla segnalazione. In questo modo il calcio italiano spera di recuperare il più possibile degli oltre 300 milioni all’anno persi appunto a causa della pirateria e che costringono squadre come “Lazio e Roma a cedere uno o due big all’anno”. Il riferimento dato in quel contesto era “entro Natale”. Ed effettivamente nel tavolo tecnico del 7 settembre è stata data una tempistica di 3 mesi che deve essere rispettata per legge.

Tradotto: il 7 dicembre è la scadenza, il che vuol dire che l’esordio ci dovrebbe essere venerdì 8 in occasione di Juventus-Napoli. Ma non è ancora chiaro se tutti i provider saranno attrezzati e si farà in tempo a implementare e automatizzare completamente la piattaforma. All’orizzonte, però, c’è un cambiamento ancora più epocale in tema di diritti tv a livello internazionale e quindi anche per la Serie A. 

Il Parlamento Europeo verso l’eliminazione del geoblocking: possibile abbonamento all’estero per vedere la Serie A

Come riporta ‘Calcio e Finanza’, c’è una proposta attualmente al vaglio del Parlamento Europeo. Quale? Eliminare completamente il ‘geoblocking’, ovvero la tecnologia che limita la fruizione di determinati contenuti in base alla posizione geografica dell’utente. Questo può valere, ad esempio, per un video di un account – anche su X – o un servizio americano che non è visibile in Italia. Senza questo blocco a livello europeo, in Italia ci si potrebbe così abbonare a servizi di streaming stranieri.

Allianz Stadium in Juve-Inter
Allianz Stadium in Juve-Inter (LaPresse) – calciomercato.it

La proposta, in particolare, è arrivata dalla parlamentare europea Karen Melchior (Renew Europe – Danimarca), in modo da favorire le minoranze linguistiche e i cittadini che si trasferiscono in altri paesi. Nessuno dei due, ad ora, può fruire dei contenuti nella propria lingua madre. Questo ovviamente vale per il calcio, come per film e serie tv. Già nel 2018 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dello stop al geoblocking per le piattaforme e-commerce, senza tuttavia estenderlo ai servizi streaming. Mercoledì è stata approvata una relazione che potrebbe estendere la regolamentazione del geoblocking ai servizi audiovisivi.

Un cambiamento che per il calcio può essere stravolgente in tema di diritti tv, dal momento che un italiano potrebbe tranquillamente abbonarsi a una piattaforma di streaming straniera per seguire la Serie A (o viceversa, chiaramente), se il prezzo è più conveniente. Con tutte le conseguenze enormi e le ricadute che avrebbe sul valore dei diritti tv in Italia, appena acquistati, che rischierebbe di crollare. Ma ne risentirebbe ovviamente tutto il calcio europeo, che prende il suo sostentamento proprio dai diritti tv.

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