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Sassuolo-Roma, Mourinho show: “Arbitro e Var non all’altezza, Berardi irrispettoso”

Jose Mourinho torna a parlare in conferenza stampa dopo il pareggio di Europa League contro il Servette che ha complicato la stagione: domani Sassuolo-Roma

La Roma torna a giocare in campionato dopo il pareggio deludente in Svizzera col Servette e le dichiarazioni di Mourinho nel postpartita. I giallorossi hanno complicato il loro cammino europeo e con tutta probabilità dovranno giocare il playoff per accedere agli ottavi di Europa League.

Mourinho – calciomercato.it

Domani alle 18 la Roma è attesa da una trasferta complicata in casa del Sassuolo, dove i giocatori dovranno dimostrare al mister di non essere “superficiali e di poca personalità” come sottolineato dallo stesso portoghese. La conferenza stampa di Jose Mourinho:

Se avesse 4 o 5 giocatori con la testa di Sinner… “Nello sport individuale sei da solo e non puoi dividere le responsabilità. Sei tu e solo tu. Per questo magari mi piacciono tanti sport individuali come il tennis, perché c’è bisogno di avere coraggio, personalità, anche di un’altra cosa che non posso dire perché è una parolaccia. E quando perdi non ti puoi guardare intorno e responsabilizzare nessuno. Gli sport collettivi devono prendere esempio. Mi sono però arrivati dei rumours, si perde tempo se si pensa che dica i giocatori a cui mi riferivo. Privatamente sì. Ho avuto una conversazione anche oggi con certi giocatori. Quando c’è empatia e amore, quando hai un bel rapporto, sei molto più a tuo agio quando devi dire qualcosa di negativo. Ho detto quello che pensavo e continuo a pensarlo, ma il rapporto è molto buono e questo ci fa di nuovo stare insieme, andare a Sassuolo e prendere il risultato in una partita che non dico mi fa paura, perché nel calcio niente mi fa paura, ma per diversi motivi non sono molto confortevole”.

Che insidie ci sono in questa partita? “La prima è il Sassuolo, un’ottima squadra con un bravo allenatore e dei bravi giocatori, un bel progetto. Una squadra che gioca 38-40 partite a stagione ed è una settimana che si prepara e arriverà al top. Quindi la qualità del Sassuolo e i problemi che abbiamo sempre con loro. Poi mi preoccupa l’arbitro (Marcenaro, ndc), l’abbiamo avuto tre volte come IV Uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emotiva per un match di questo livello. La gente guarda a Sassuolo-Roma ma non è solo quello, perché noi siamo a 3 punti dal quarto posto. Non è solo Sassuolo-Roma ma una partita super importante. Il profilo dell’arbitro non mi lascia tranquillo e neanche il Var (Di Bello, ndc), è un arbitro con cui abbiamo sempre avuto sfortuna, nell’accettare un certo profilo di lavoro. E poi c’è un giocatore che devo nominare Berardi, assolutamente fantastico, lo amo, ma bisogna avere più rispetto degli avversari e del gioco. Perché è troppo quello che lui fa per destabilizzare il gioco, prendere in giro, far prendere gialli, prendere rigori inesistenti, è troppo. Lo amo e lo odio. Quel profilo di comportamento in campo, se fosse un mio giocatore avrebbe un grande problema con me perché non mi piace per niente”.

La squadra dopo una brutta partita ha sempre avuto una buona reazione. Come si porta la squadra a una continuità nella mentalità? C’è un lavoro che si può fare per migliorarli o è questione di qualità? “Sicuramente non starò lì a girare la testa dall’altra parte e lasciare andare la situazione. Ho detto che se vogliamo avere l’ambizione di crescere, stare in una situazione di conforto non mi piace, mi darebbe più stimoli e adrenalina lottare per la salvezza piuttosto che stare in una situazione di tranquillità. Ci sono anche allenatori a cui piace giocare bene e restare lì, senza responsabilità. Ho detto che dobbiamo alzare il tono e avere meno superficialità. Ho vinto il campionato col Real con 100 punti e perso il campionato col Real a 93 punti. Punto a punto, dover vincere ogni partita è duro. C’è bisogno di quella parola da tutti, non solo da 3-4. Noi non abbiamo il potenziale per vincerle tutte, per lottare contro Juve e Inter per il campionato. Però abbiamo il potenziale di stare nella lotta per il 4-5 posto. Dobbiamo alzare il tono, non so se riuscirò. Ho spiegato anche che si può migliorare con il lavoro di campo, perché io lavoro più con quelli che non giocano che con quelli che giocano. Cristante gioca e riposa e non riesco mai a lavorare. Poi avremo la Fiorentina, finalmente avrò una settimana piena da martedì a domenica”.

L’anno scorso a Sassuolo Karsdorp fu per lei il “traditore”, poi le ha dato un’altra possibilità e ora è titolare. Si aspetta lo stesso dagli altri ora? “Succede con quelli che entrano un po’ così dalla panchina. A Sassuolo vincevamo, poi c’è stato quel problema, quasi il divorzio. Domani gioca. Ricky è Ricky, ha le sue cose molto positive e le sue debolezze. Però non ha giocato l’ultima, è fresco ed è uno dei pochi che può giocare così. Mi aspetto che vada benissimo. Parlare di panchina è anche la panchina che ha vinto la partita con l’Udinese. Nell’ultima non è cambiato niente, però non abbiamo pareggiato per loro ma per tutti noi. Magari anche per me in qualche decisione sbagliata, ho scelto magari dei titolari che non avevano la compattezza sufficiente”.

Qual è il potenziale che oggi ha la Roma e per cosa? Questi giocatori sono sufficienti? “In condizioni ideali ovviamente mi piacerebbe avere più opzioni e qualità. Ma non voglio essere interpretato negativamente. Penso che siamo sottovalutati in quello che abbiamo fatto, come allenatore, staff tecnico, proprietà. Siamo riusciti a stare lì nella lotta con un altro tipo di potenziale. La mia squadra senza infortuni può lottare, ma senza Smalling è dura. Senza di lui per tre mesi, e mettiamone altri due. Se lui non rientra entro il 2023 vuol dire che lui non fa 68 allenamenti. E anche se dovesse tornare il 31 dicembre, torna a fare cosa? A giocare? Ad allenare. E in 3 giorni non recuperi il tuo livello, c’è bisogno di tempo. Voi vedete Kumbulla in gruppo, ma solo quando facciamo riscaldamento e i passaggi. Kumbulla e Smalling sono fuori. Ndicka è venuto qui, e molto bene, fatto da Pinto. Lui ha detto che era perfetto per la panchina e per crescere con me. Lui è diventato titolare in ogni partita, lì siamo in difficoltà. Sono andato in una direzione mentale in cui ogni settimana sono con questi e cerchiamo di fare il meglio con questi. Senza lamentarsi. Sono molto più positivo. Ndicka a gennaio parte, domani sicuramente Marcenaro dà un giallo a Mancini dopo 10 minuti e non gioca contro la Fiorentina. Ma andiamo avanti”.

Le è stato proposto qualcosa sul mercato o sa che la Roma non potrà fare nulla? “La situazione è complessa con il Financial Fair Play, rischi che prendi un giocatore e magari non può giocare in Europa o devi mettere fuori un altro. Se poi mi arriva la possibilità di avere una finestrina per fare qualcosa sarò molto contento e aperto al mio input per qualcosa di positivo per noi. Se non sarà possibile non sarà possibile. Dico una cosa che mi ha detto un mio amico, un bravo allenatore. Mi ha detto ‘sai chi sarà sfortunato al playoff? La squadra di Champions che dovrà giocare contro di voi'”.

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