Botta e risposta tra Gravina e Mancini: presidente e tecnico tornano a parlare dopo le dimissioni dell’ex ct
Quest’estate Roberto Mancini ha detto addio alla panchina della Nazionale italiana per l’Arabia Saudita. Una scelta che l’ex ct ha motivato con ragioni personali.
Stefano Corti de ‘Le Iene’ ha incontrato sia il presidente della FIGC Gabriele Gravina, sia l’ex ct Mancini per provare a fare chiarezza. Il servizio andrà in onda stasera in prima serata su ‘Italia 1’. Alla domanda sul perché Mancini si fosse dimesso, Gravina risponde: “Dovete chiederlo a lui, in questo momento non riesco ancora a rimuovere l’amarezza che ho provato. Con Roberto ho condiviso cinque anni di sensibilità, emozioni fortissime, un risultato storico: come fai a rinnegare tutto? Sarebbe una sconfitta incredibile per me pensare di avere investito in un rapporto umano che poi non lascia nulla”.
Aggiunge Gravina: “Tutti abbiamo delle fragilità, lui ne ha manifestata qualcuna con qualche dichiarazione a mio avviso non corretta”. Sul fatto che Mancini sia andato da lui più volte per parlare dei problemi e del perché avrebbe voluto lasciare la Nazionale: “No, io e Roberto di questo tema non ne abbiamo parlato, né nei cinque anni né un minuto prima che lui volesse presentare le sue dimissioni. Ha avuto dei tentennamenti qualche ora prima di mandare la PEC. Se mi sento tradito? Non lo so. Ancora non riesco a rimuovere quest’amarezza. Credo che abbia sbagliato nei metodi e nei tempi. Non mi sarei mai opposto, perché di fronte a proposte che ho letto sulla stampa, questa andava sicuramente accettata. Non sarebbe rimasto con lo stesso entusiasmo”.
Italia, parla Mancini: “Ci sono rimasto male. I soldi? Una delle motivazioni”
Dopo Gravina, Corti ha incontrato anche Mancini: “Come sto ora? È un po’ faticoso, è un po’ diverso”.
Sulla qualifica dell’Italia ai prossimi Europei: “Mi fa molto piacere. I ragazzi meritavano questo, avevano già avuto una grande delusione per il Mondiale, poi è giusto che l’Italia possa difendere il titolo”. Sulla svolta Spalletti per l’Italia: “Io sono felice” esclama Mancini. Poi sul fatto che Gravina ci sia rimasto male: “Anche io ci sono rimasto male. Dopo tanti anni bisognava prendere una decisione. Forse è una decisione che andava presa un po’ prima, però posso anche capire che ci si possa rimanere male. Anche io sono rimasto male di tante cose e con grande dispiacere, perché io sarei rimasto altri dieci anni, se fosse stato possibile. Qualcosa era cambiato rispetto a prima, ma è stato detto anche troppo. Quando c’erano giornali, giornalisti, direttori e proprietari seri di giornali si scrivevano cose vere, adesso si scrivono un sacco di stupidaggini. Le cose scritte sono per la maggior parte stupidaggini: sono andato via per tante motivazioni. I soldi? Una delle motivazioni è anche quella”.