Inter-Udinese, l’accusa sul rigore di Lautaro Martinez: “Sudditanza”

Inter-Udinese, il rigore assegnato per fallo su Lautaro Martinez fa ancora discutere: arriva un’accusa pesante

L’Inter si conferma in vetta alla classifica con una vittoria rotonda contro l’Udinese, un 4-0 netto con cui i nerazzurri rispondono alla Juventus e li sorpassano nuovamente. Ma come già accaduto in occasione della sfida con il Napoli, anche in questo caso c’è stata qualche discussione arbitrale.

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Lautaro Martinez © LaPresse – Calciomercato.it

Gara sbloccata, dopo 37 minuti, per la concessione di un calcio di rigore per trattenuta di Nehuen Perez su Lautaro Martinez. L’arbitro Di Bello inizialmente non aveva concesso il penalty, per poi tornare sulla sua decisione richiamato al Var. L’entità della trattenuta da parte del difensore friulano ha lasciato perplessi diversi commentatori, il penalty è apparso come minimo piuttosto generoso. E qualcuno ha addirittura rincarato la dose.

“Il rigore non c’era”: Inter-Udinese, l’ex arbitro parla chiaro

L’ex arbitro di Serie A Claudio Gavillucci, intervenuto ai microfoni di ‘Radio Uno’, ha usato termini piuttosto forti per definire quanto accaduto ieri sera sul prato di San Siro.

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Lautaro Martinez e l’arbitro Di Bello © LaPresse – Calciomercato.it

Per l’ex fischietto, “il rigore non c’era e non si trattava nemmeno di un contatto da rivedere al Var. Manca l’uniformità arbitrale, è un El Dorado che si cerca di continuo ma non si riesce a raggiungerla né in un campionato, né nella stessa partita”. Per Gavillucci, quanto accaduto ha un nome ben preciso: “E’ una sudditanza, non psicologica ma mediatica. Quando arbitrato ho percepito una potenza mediatica maggiore da parte di alcune squadre, intesa come capacità di fare casino sui media, c’è attenzione nel mandare o non mandare un determinato arbitro in certe partite. L’emblema è Orsato, che dopo quel famoso Inter-Juventus non ha più diretto l’Inter per anni. Il Var è un aiuto, ma è anche una bomba psicologica su arbitri che erano abituati a tirare dritto con le proprie decisioni”.

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