Garcia, Natan, Lindstrom: tutti uomini consigliati da Maurizio Micheli, eminenza grigia del Napoli di De Laurentiis che non funziona
C’è stato un momento nel quale, col petto ancora tronfio per lo scudetto vinto, Aurelio De Laurentiis ha pensato di poter sparare a zero su Giuntoli. Oltre che su Spalletti. La sensazione era questa: la squadra è talmente forte che basta un buon allenatore per gestirla ed un buon talent scout per puntellarla.
Il campo, come sempre, è quel giudice che emette sentenze impietose. Il Napoli è già fuori dalla corsa scudetto, forse non è mai stato dentro. Ha certificato come Rudi Garcia sia assolutamente inadeguato a certi livelli. Come Natan e Lindstrom oltre che Cajuste non sono acquisti pronti per un Napoli competitivo per il titolo.
Questa è la sentenza del terreno di gioco. Come si è arrivati ad un Napoli così mediocre? Una prima risposta c’è, ma non si vede. L’esaltazione di De Laurentiis, gli addii di Giuntoli e Spalletti hanno condotto ad un vuoto di potere nel quale ha trovato sempre più spazio Maurizio Micheli. Storico, ormai, capo-scouting del Napoli, ha preso sempre più peso la sua figura nel lento e logorato addio di Giuntoli al Napoli. Ed è entrato sempre più nelle grazie di De Laurentiis, senza mai apparire, senza mai metterci la faccia. Micheli ha contribuito negli anni a determinare grandi colpi, senza mai essere direttore sportivo, senza mai chiudere trattative, ma contribuendo in modo decisivo nella conduzione delle stesse. Diventando la vera eminenza grigia di una società che sperava in una new era post scudetto. Il Richelieu del club azzurro.
Da inizio stagione, non c’è una sola intervista di Micheli. Una sola volta nella quale si sia spiegato il percorso che abbia condotto a Garcia, il distruttore del Napoli scudettato. Oppure sulla scelta di Natan: il brasiliano può diventare un top, ma non poteva e doveva esser l’erede di Kim. Chi lo conosceva bene, parlava di un livello di medio-bassa classifica. Così si rischia di bruciare un investimento.
Per non parlare di Lindstrom: un numero dieci per sostituire Lozano, l’uomo che dettava la profondità. Anche i muri parlano nei club delle società e gli spifferi spiegano come siano queste le principali trattative impostate da Micheli. Nulla si fa, ovviamente, senza che il domunus De Laurentiis faccia qualcosa. Se l’avvio così mediocre del Napoli in campionato ha il volto di patron Aurelio, continuare a nascondere le responsabilità di Micheli è scorretto. Anche nei confronti di Mauro Meluso, un ds arrivato un mese dopo l’allenatore: quasi un unicum nella storia, soprattutto a certi livelli.
Ora, c’è il mercato di gennaio: come vi abbiamo raccontato qui su Calciomercato.it, le priorità sono un centrocampista con caratteristiche difensive e un terzino qualora Zanoli vada a giocare di più. Chissà se non pensi anche ad un centrale, vista la grande permeabilità mostrata dalla difesa del Napoli, finora. Sconfessando le scelte fatte da De Laurentiis e segnalate da Armand-Jean du Plessis, ‘cardinale’ del Napoli.
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