Roma, Mourinho: “Chiedo onestà. Futuro? Tutto chiaro”. Poi annuncia un colpo a gennaio

Jose Mourinho prende la parola in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Sheriff Tiraspol: le parole del tecnico giallorosso

La Roma torna in campo domani sera all’Olimpico per la sfida contro lo Sheriff Tiraspol, decisiva per il primo posto nel girone. I giallorossi devono sperare in un tonfo dello Slavia Praga, a cui potrebbe bastare un pareggio.

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Mourinho – calciomercato.it

Oggi Jose Mourinho ha condotto l’allenamento di rifinitura senza sei titolari e domani dovrà fare a meno anche di Ndicka squalificato, con la missione di provare la goleada in attesa del risultato di Praga. Lo Special One ha parlato in conferenza stampa dei problemi di formazione, del futuro e non solo. Su Calciomercato.it in diretta le parole del tecnico e a seguire quelle di Houssem Aouar.

“Quando lo stadio non sarà pieno sarà una sorpresa. A loro non interessa se è Fiorentina, Napoli, una big europea, se abbiamo bisogno di vincere, non ci sono condizioni per loro. E neanche per noi devono esserci. Domani dobbiamo vincere per noi, per loro, per il calcio che dobbiamo rispettare. E se nessuno pensa che lo Slavia non vinca, il calcio è calcio e noi dobbiamo pensare che è possibile. Sicuramente ci saranno dei cambi, perché sono obbligati. Ndicka è squalificato, Mancini è infortunato, Smalling lo sapete, sono cambi obbligati. Però dobbiamo vincere”.

La stagione si può decidere anche col mercato di gennaio? “Sarà sempre un mercato adatto a quello che possiamo fare. Se ci conto? Certo che ci conto. Noi siamo insieme, non è che io voglio una cosa e Pinto e i Friedkin un’altra. Vogliamo la stessa cosa, ma le difficoltà le abbiamo. Il City ha pagato 80 milioni per Phillips e ora Guardiola dice che a gennaio va via e ne prende un altro. Noi siamo una realtà diversa e dal mercato io vorrei 3-4 giocatori come Pinto e la proprietà, per essere più forti. Però abbiamo difficoltà a fare questo. Dico molto onestamente, se prenderemo un difensore a gennaio io sarò già felice. Certo che mi piacerebbe anche di più, ma non è possibile. Loro stanno lavorando per darmi opzioni per un difensore possibile da prendere. Ma comunque avremo difficoltà nella lista europea, perché non può essere inserito o deve uscire qualcun altro. Kristensen e Azmoun già non ci sono, non so se potranno rientrare. A me piacerebbe che la gente lo capisse, mi piacerebbe anche onestà quando si parla di obiettivi, quando si dice che dobbiamo arrivare lì o da un’altra parte. Una cosa è volere, un’altra è potere. Non possiamo fare niente di più di un centrale che possa aiutare. Ndicka non ci sarà dal 3 gennaio, Smalling non sarà al 100%, Mancini è diffidato e infortunato, Llorente resiste e continua a giocare. Lì è la nostra grandissima difficoltà. Io penso che alla fine sia possibile fare qualcosa”.

Come mai dopo Roma-Fiorentina non avete parlato? “Hai letto il mio post? Abbiamo parlato tanto. Non è silenzio, abbiamo parlato tanto”.

Mourinho – calciomercato.it

A che punto è Sanches? “Gioca domani. Vedremo, lavora con noi senza giocare da due settimane di fila, spero che la sua intensità aumenti, perché chiaramente è un po’ frenato dalla paura degli infortuni muscolari che arrivano di solito con l’intensità. Spero che l’adrenalina della partita lo faccia andare oltre questo. Altrimenti è dura giocare partite di livello. Per lui domani è un giorno importante per capire come risponde. Sa già che giocherà, si è allenato in maniera specifica, ha avuto tempo anche di prepararsi mentalmente. Non mi aspetto 90 minuti di bassa intensità, ma 45-60 minuti veri”.

Lo striscione contro la Fiorentina a tuo favore le fa venire ancora più voglia di costruire un futuro insieme alla Roma? “Io non ho bisogno di pensare a niente. Nella mia testa ho tutto molto chiaro. A questa gente posso solo ringraziarla e poi dire che non mi fa sentire a mio agio in campo. Si urla per i giocatori in campo, gli striscioni per loro. Chiaro, mi fa emozionare e inorgoglire, avere ancora più rispetto ed empatia, ma non mi piace. Chiedo magari di non farlo per me, sono i giocatori che devono sentire questo appoggio. Poi sul ‘bambino’, l’ho fatto tante volte. Io ero raccattapalle, mio padre era allenatore e a un certo punto non c’era più bisogno neanche di fogliettini. Lui diceva e io andavo. A volte diceva anche altro (ride, ndr)”.

Soluzioni all’infortunio di Dybala? “C’è una partita con Dybala e una senza. Con Dybala la Fiorentina non riusciva a pressare e noi trovavamo sempre un’uscita. Poi senza di lui è un’altra partita, perché non c’è uno come lui. Neanche Lukaku ci sarà alla prossima, sarà difficile, perché non c’è modo di riproporre le stesse cose. Avremo Belotti, Pellegrini che può giocare da seconda punta, El Shaarawy, avremo due bambini come Cherubini e Joao Costa, piccolini, rapidi, che partono dalla panchina. Senza Dybala non sarà lo stesso”.

Può giocare a quattro? “Più o meno sì, perché giocheranno Celik e Karsdorp sulla stessa fascia”.

Le condizioni degli infortunati? Spinazzola e Azmoun? “Dura per Leo e per Azmoun, ma la speranza c’è per domenica. Mancini ha un problema importante, ma non ha le due gambe rotte e quindi giocherà. Non è un giocatore che gli fa male un dito e non gioca. Penso che giocherà al 100%. Paredes, Cristante e Pellegrini non c’erano oggi nei primi 15 minuti, ma saranno a disposizione perché si sono aggiunti”.

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