La Juventus, esentata da impegni europei internazionali, lavora in vista della trasferta di Genova. Un altro anticipo del venerdì, tra due giorni i bianconeri faranno visita al Genoa di Gilardino
In queste settimane è stata giustamente esaltata la tenuta difensiva della Juve. I difensori però sono spesso stati anche ‘attaccanti’. Questo pone sotto la lente d’ingrandimento il problema di questa rosa: la sterilità del reparto offensivo.
La Juventus operaia di Federico Gatti – appunto un difensore – sta stupendo per tenuta mentale e per la forza granitica messa in campo. Tutto giusto, la squadra difende alla grande ed esalta così il lavoro di chi gravita davanti al portiere Szczesny. Bremer quasi non fa notizia, ma in assenza di Danilo, le prestazioni di Gatti e Rugani non sono passate inosservate, anche in zona-gol.
E gli attaccanti? Assenti (forse) ingiustificati all’appello. Nel calderone del discorso ci finiscono tutti dentro, chi con più, chi con meno colpe. La rosa della Juventus 2023/2024 presenta cinque attaccanti: Dusan Vlahovic, Federico Chiesa, Moise Kean, Arkadiusz Milik e Kenan Yildiz. Il turco più volte è stato messo dallo stesso mister Massimiliano Allegri nel novero degli avanti juventini, e tale viene considerato. Tutti assieme hanno segnato 11 gol, ad oggi, in campionato.
C’è un aspetto su cui la Juve deve lavorare ed è la prolificità dei suoi attaccanti. A discapito di una classifica ottima, alla ‘Signora’ stanno però mancando i centri di chi, per professione, dovrebbe buttare il pallone in rete.
Si lassino parlare i numeri, che non spiegano il Calcio in assoluto ma in questa circostanza possono aiutare. Si parta, inoltre, dalla coppia ‘principe’ dell’attacco bianconero. Chiesa 14 partite, 4 gol: media di 0,28 reti per match (ossia quasi un gol ogni tre gare); media molto simile a quella di Vlahovic, che con 15 partite e 5 gol, ha la media di 0,33 gol per match.
Passato in rassegna l’attacco titolare, si passi ai protagonisti delle rotazioni. Milik ha giocato in 14 occasioni (per un totale di 353′) facendo 2 gol, uno ogni sette gare. Il polacco però ha giocato, a grandi linee, un terzo dei minuti del ‘7’ e metà di quelli del ‘9’. In ogni caso, il conteggio delle reti termina qui. Kean in 12 partite – complice anche un po’ di sfortuna – non ha mai messo a referto una rete; Yilidz ha giocato solamente 36′ (in 5 presenze) e non ha mai buttato la palla in fondo al sacco.
Numeri freddi, che testimoniano una situazione che vive la Juventus. Il gioco ‘di ripartenza’ di Allegri evidentemente non aiuta i giocatori offensivi, ma con un reparto d’attacco composto da giocatori di questo calibro è inaccettabile una situazione del genere. La bella classifica della ‘Signora’ è stata costruita con caratteristiche chiare, ma se la banda-Allegri vuole rimanere lassù, deve trovare un modo per dare fuoco alle polveri dei propri attaccanti.
In tutto ciò, si inserisce la situazione legata al rinnovo di Vlahovic. Già in estate la Juventus aveva paventato un’eventuale cessione del serbo. Il giocatore ha aperto al prolungamento, ma la soluzione non è di facile attuazione: ecco perchè qualora arrivassero le offerte giuste, la società bianconera potrebbe pensare anche a una cessione. Ad oggi non ci sono proposte, ma nessuno è incedibile. I nomi sul taccuino per il dopo Vlahovic? Numericamente c’è sempre Berardi che piace; da non scartare il rientro di Soulé. Come centravanti? Fari puntati su Zirkzee, in forza al Bologna ma di proprietà del Bayern Monaco.
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