Vincenzo Montefusco ricorda in esclusiva a Calciomercato.it il suo amico ed ex compagno Antonio Juliano, storica bandiera del Napoli.
Giornata grigia a Napoli per la scomparsa di Antonio Juliano, ex calciatore e dirigente del club azzurro, di cui è stato anche capitano. Oltra a scrivere la storia del club, Antonio è stato anche un importante baluardo della Nazionale italiana di fine anni ’60-inizio ’70, raggiugendo la storica vittoria agli Europei del ’68 e disputando il Mondiale in Messico, entrando a gara in corso anche in finale contro il Brasile.
La SSC Napoli ha ricordato il suo ex capitano: “E’ una giornata brutta della storia del Napoli e per i suoi tifosi – si legge in una nota ufficiale – Per chi non l’abbia conosciuto, vale la pena farsi raccontare chi sia stato e cosa abbia rappresentato Antonio Juliano per la nostra città”. E noi di Calciomercato.it abbiamo avuto l’onore di intervistare Vincenzo Montefusco, un amico di lunga data di ‘Totonno’, così ricordato amichevolmente da tutti.
Signor Montefusco, qual è il primo ricordo su Antonio Juliano?
Avrei da raccontare pagine intere su Antonio Juliano, siamo cresciuti insieme. Giocavamo insieme nelle leghe giovanili, poi siamo passati al Napoli e abbiamo fatto la nostra trafila. Non si offenda nessuno, ma Juliano è stato il simbolo dei calciatori napoletani. Vincemmo la Coppa Italia, qualche ‘coppetta’ (Coppa delle Alpi, Coppa di Lega Italo-Inglese ndr), ma il nostro rammarico era quello di non aver mai conquistato un titolo importante.
Perché era speciale Antonio, che caratteristiche umane possedeva?
Io di lui ammiravo la sua caparbietà, il suo carattere. Eravamo due giocatori che come caratteristiche potevamo giocare insieme, ma all’epoca creavano il dualismo tra noi: a seconda di come bisognava giocare, c’era bisogno di me o di Antonio. Io l’ho sempre ammirato per il suo modo di fare, non si abbatteva mai e dava forza a tutti. Abbiamo passato una vita insieme, perché dopo aver terminato la carriera da calciatore io ho fatto l’allenatore, poi lui entrò come direttore della società e ci siamo seduti insieme in panchina negli anni un po’ bui del Napoli.
Sarà possibile avere un nuovo Juliano al Napoli?
Juliano è stato un simbolo della città per il suo modo di fare. Sia come calciatore, sia come direttore (portò Krol e Maradona al Napoli ndr). Poi non so, anche altri napoletani o i campioni d’Italia…ma non saprei. Juliano ha fatto grandissime cose. Era un uomo un po’ chiuso di carattere, ma con chi lo conosceva come me era di compagnia. Io per lui ho avuto sempre un grande rispetto dell’uomo, sono andato sempre d’accordo e ho avuto grande affetto nei suoi confronti.
Si aspetta un omaggio da parte del Napoli già sabato al Maradona contro il Cagliari?
Io penso di sì, poi non dipenderà da me. Dipenderà da questo Napoli. Qualcuno definisce questo club come qualcosa di “nuovo”, dimenticandosi che il Napoli ha anche una storia fatta da noi “vecchi”.
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