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Krol: “Juliano testa dura. Mazzarri? Non tutti adatti ai top club” | ESCLUSIVO

Krol in esclusiva a Calciomercato.it: il ricordo della lunga trattativa fatta da Juliano per trasferirsi a Napoli e la riflessione su Mazzarri e Mourinho.

Antonio Juliano macinò migliaia di chilometri per portarlo a Napoli. E ci vide lungo. Ruud Krol, un nome, una garanzia. Anche per dare una scossa all’ambiente azzurro. L’olandese era già noto al calcio europeo, ma aveva lasciato l’Ajax dopo 12 anni per trasferirsi a Vancouver nel 1980.

Mazzarri, Natan e Krol
Krol, Natan e Mazzarri (Calciomercato.it)

A pochi giorni dalla scomparsa dell’ex dirigente e bandiera azzurra, Rudy ha voluto ricordarlo così ai microfoni di Calciomercato.it: “Antonio Juliano era un vero uomo. Era un buon calciatore, un buon direttore sportivo. Lui aveva la testa dura, ma era sempre onesto”.

Krol e il lungo viaggio con Juliano per Napoli

Signor Krol, Juliano attraversò l’Oceano per venirla a prendere. Cosa si ricorda di quei giorni?

Io incontrai Antonio Juliano a marzo (del 1980 ndr) ad Amsterdam, lui voleva farmi firmare per il Napoli, ma l’Italia ancora non poteva aprire agli stranieri (era vigente un blocco sul trasferimento di calciatori stranieri, caduto poi nell’estate dell’ottanta ndr). Dopo sono andato a Vancouver, volevo lasciare l’Ajax, e lui mi raggiunse partendo da Amsterdam, quando l’Italia aprì le frontiere agli stranieri. Dopo un quarto di finale di playoff contro Seattle, al ritorno in aeroporto in Canada trovai Juliano. Lui mi disse ‘Lunedì parti alle 4 con un aereo per Napoli’. Organizzò anche un’amichevole contro il West Bromwich Albion il mercoledì successivo per presentarmi allo stadio con i tifosi. Io ero felice, ma gli dissi che avrebbe dovuto trovare un accordo con il presidente del Vancouver. Juliano parlò fino alla domenica con il patron del Vancouver, ma il lunedì ancora non era stata trovata l’intesa.

Krol
Ruud Krol, ex difensore del Napoli degli anni ’80 (LaPresse) Calciomercato.it

E cosa successe a quel punto?

Antonio mi disse ugualmente di andare in aeroporto con il mio manager, per partire in direzione Napoli. Il viaggio sarebbe stato da Vancouver a New York, poi da lì per Francoforte fino ad arrivare a Napoli. Una tratta lunghissima. Antonio era sicuro di trovare l’accordo con la società canadese. Era lunedì, passavano le ore. Io ero in aeroporto con il mio manager, come d’accordo con il dirigente del Napoli. Quindici minuti prima della chiusura del gate non c’era traccia di Juliano. Dissi al mio manager di andare via, era inutile partire. A cinque minuti dalla chiusura del gate, arrivò lui. Abbiamo fatto un lungo viaggio, senza parlare molto perché Antonio non parlava bene inglese e io non parlavo assolutamente italiano. Ma è stato tutto molto simpatico, mi rievoca un bel ricordo.

E’ vero che dopo la trattativa, Juliano affermò di volerla a tutti i costi?

Questo non lo so. Il Vancouver non voleva vendere il mio cartellino. Dopo tre-quattro mesi che giocavo al Napoli in prestito, il presidente del Vancouver venne in Italia a causa del grave terremoto dell’Irpinia, perché la madre viveva ad Avellino. In quell’occasione poi parlò con Juliano e guardò Napoli-Torino, un match di campionato. Io in quella partita ero in dubbio se giocare bene o male: volevo restare a Napoli. Mi trovavo bene a Vancouver, ma a Napoli era diverso. Il presidente voleva portarmi in Canada alla fine del prestito, avevano bisogno di me. Il Napoli stava andando bene, viaggiava in alta classifica e così Juliano a gennaio del 1981 andò ancora in Canada per parlare con il patron del Vancouver, riuscendo a trovare un’intesa definitiva dopo una settimana. La trattativa fu molto complicata. Ma è stata una bella storia e mi ha dato lo stimolo per dimostrare ad Antonio di non essersi sbagliato su di me.

Napoli, senti Krol: “Natan non è Kim. E serve più energia”

Sta seguendo il Napoli? Si aspettava questo calo dopo la vittoria dello Scudetto?

Guardo tutte le partite del Napoli quando è possibile. E’ difficile vincere lo Scudetto, anche Spalletti non è riuscito a vincere subito al primo anno. Bisogna capire che conquistare un campionato è difficile, ma farlo per due anni di fila è ancora più complicato, perché tutti vogliono fare risultato contro i campioni. E’ una questione di mentalità. Bisogna sicuramente mettere più energia in campo rispetto alla passata stagione.

Natan napoli
Natan, difensore del Napoli (LaPresse) Calciomercato.it

E sulla difesa del Napoli?

Natan non è un giocatore di alto livello come Kim. Anche se Kim ha dimostrato di essere un ottimo difensore soprattutto verso la seconda parte della stagione. Lui è cresciuto mese dopo mese grazie a Spalletti. Se a Napoli c’è bisogno di uno come me? No, non esiste (ride ndr). Ho visto la partita contro il Braga e per i primi dieci minuti la difesa ha rischiato di subire gol. Poi per fortuna, il Braga ha fatto quell’autogol stupido. Se i portoghesi avessero sbloccato la partita, sarebbe cambiato tutto. Avremmo visto un’altra partita.

Krol, ma Mazzarri è l’uomo giusto? 

Non conosco personalmente Mazzarri. Ho conosciuto Spalletti, ma non Walter. Non ho mai visto un suo allenamento, l’ho visto in tv, anche quando allenava in Inghilterra. Non saprei dire se sia l’uomo giusto per il Napoli. Ha sicuramente esperienza nel calcio italiano. Però ci sono allenatori buoni per le squadre medie e allenatori per le squadre top. Non tutti possono allenare i top club. E non tutti gli allenatori top possono allenare le squadre di media classifica.

Intende uno come…Mourinho? 

Sì, sta trovando difficoltà perché Roma è una città diversa e ha una mentalità differente dalle squadre del nord.

Serve qualcosa/qualcuno che dia un po’ più di entusiasmo al Napoli? 

Penso che dopo la vittoria contro il Braga in Champions League, i calciatori avranno maggiore fiducia. Ho visto energia, grinta, certo non quella dell’anno scorso. Il problema del Napoli di oggi è la difesa, ma bisogna difendere di squadra e quindi il problema non riguarda solo il reparto arretrato. La difesa parte dagli attaccanti.

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