La Juventus Next Gen vince contro l’Entella a Chiavari 0-1 grazie a un gol di Luis Hasa. I bianconeri di mister Massimo Brambilla tornano ai tre punti dopo cinque sconfitte di fila. La preoccupazione però rimane, data la situazione delicata della seconda formazione juventina
Il progetto Next Gen, avanguardia sul panorama del calcio italiano e vanto della Juventus, resta però a rischio. La posizione in classifica non è delle migliori, la squadra è 16esima. Cosa succede in caso di retrocessione? La situazione.
La Juventus Next Gen torna alla vittoria nel gruppo B di Serie C, al termine del recupero della 14esima giornata. A Chiavari contro l’Entella decide Luis Hasa, che determina con un calcio di punizione al minuto 8. Una boccata d’aria fresca, ma non è ancora il momento per la dirigenza bianconera di sedersi sugli allori. La situazione non è mai stata così a rischio da quando è nato il progetto della seconda squadra. I bianconeri non vincevano dal 25 novembre contro l’Arezzo e agganciano, con gli stessi punti, la Vis Pesaro 15esima.
In campo, per la Juventus Next Gen anche Dean Huijsen, ormai della prima squadra. L’olandese del 2005 è apparso sintonizzato sulle frequenze di radio Serie C e fa valere il suo livello superiore, nonostante le voci di mercato che lo vogliono vicino al prestito al Frosinone. In ogni caso, mister Brambilla non naviga in acque tranquille, ma la domanda dei tifosi è una: “Cosa succede in caso di retrocessione?”.
La seconda squadra, in quanto tale, ha dei parametri di regolamento diverse da altre formazioni appartenenti a altre società. Cosa può succedere se davvero la compagine di Brambilla retrocedesse?
Come detto, il regolamento viaggia con parametri diverse per le seconde squadre. Qual è dunque lo scenario, in caso di nefasta potenziale retrocessione? In sostanza, la Juventus Next Gen non può retrocedere in Serie D. Perchè sono dilettanti. La seconda formazione deve permanere nelle categorie professionistiche.
Ma se sul campo venisse davvero sancita quella che dovrebbe essere una discesa nella categoria inferiore? E’ più semplice di quanto si pensi, semplicemente la formazione sparirebbe dal panorama. Verosimilmente, la Juventus si troverebbe nella condizione di dover aspettare che “si liberi un posto”, ossia che un’altra società non riesca iscriversi al campionato di C o che fallisca. Scenari tristi che nessuno si augura, ma che purtroppo nel calcio italiano accadono. In ogni caso, se a ‘retrocessione’ ratificata, nessuno lascia uno slot la Juventus Next Gen semplicemente non parteciperebbe più al campionato professionistico della Serie C, dovendo magari aspettare una o più stagioni. Il danno tecnico – ed economico – per la società bianconera che ha investito e crede in questo percorso, sarebbe notevole. La Next Gen dovrebbe vendere o comunque liberare i cartellini di praticamente tutti i giocatori.
La situazione, inevitabilmente, si è composta da piangere fattori ma è stata anche forzata dal fatto che i giocatori migliori – così come da protocollo bianconero – venissero aggregati alla prima squadra. Prima Fabio Miretti e Samuel Iling-Junior. Poi Kenan Yilidz, Dean Huijsen e Joseph Nonge. Un percorso creato proprio per questo, sia ben chiaro, ma che inevitabilmente ha messo in difficoltà sul campo lo stesso mister Brambilla. E’ ipotizzabile che qualcosa la dirigenza, col direttore sportivo Claudio Chiellini pensi in vista di gennaio, per andare a rimpinguare la rosa.
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