Conferma della notizia sul sequestro preventivo da parte delle autorità per il 100% delle quote societarie dell’Hellas Verona in mano al patron Setti, indagato per bancarotta. Segue la risposta del club: “Non riguarda il nostro patrimonio”
Pomeriggio di gran subbuglio in quel di Verona, per un’azione di sequestro portata avanti da parte delle autorità della Guardia di Finanza su ordinanza del gip di Bologna ai danni della società Hellas di proprietà dell’imprenditore Maurizio Setti.
Nella nota diramata dall’organo di polizia economico-finanziaria, si evidenziano episodi di “distrazione” scatenati dalla cessione delle quote societarie della società sportiva in questione ad opera della società cedente – già etichettata fallimentare in passato – a beneficio di un’ulteriore società alle dipendenze del medesimo proprietario. Senza pagamento del corrispettivo. Pertanto, a mezzo della formula di sequestro preventivo (e dunque non definitivo, ndr) il 100% delle quote societarie del club è attualmente bloccato in attesa di poter conoscere ulteriori sviluppi sulla delicata vicenda finanziaria.
L’Hellas Verona risponde al sequestro: “Sereni e convinti di poter dimostrare il nostro operato”
Di tutta risposta, non si è fatto attendere l’ufficio stampa del club lombardo che ha diramato a seguire una nota ufficiale con la quale si intende eviscerare ulteriormente i fatti al fine di porre maggiore chiarezza.
“Il sequestro non riguarda il patrimonio del club – si legge nel comunicato – ma si inserisce in una schermaglia tra il Gruppo di Setti e quello di Volpi”. Quest’ultimo si era infatti dichiarato creditore nei confronti delle due società fallite di Setti, a mezzo di un’istanza presentata al cospetto del Tribunale di Bologna tempo addietro. Ciononostante i fallimenti vennero revocati, ma i gruppi sono rimasti in forte contesa.
Pertanto, la società e il patron si reputano sereni con la speranza di poter dimostrare la credibilità delle loro azioni così da slegare l’Hellas Verona dalla disposizione di sequestro preventivo e riprendere al pieno delle proprie funzioni il proprio operato societario.