La Superlega è tornata prepotentemente nella giornata di oggi ma l’avvocato ha voluto rassicurare su chi non corre nessun rischio
Una giornata che rischia di cambiare in maniera decisamente netta il calcio per come lo conosciamo; il ventuno dicembre 2023, è tornata prepotentemente la Superlega che già in passato aveva fatto discutere. La Corte di giustizia dell’Unione Europea, con un comunicato, ha sottolineato come “La Uefa ha abusato della sua posizione dominante sull’organizzazione delle competizioni di calcio in Europa”.
Dichiarazione forte e che, come detto, rischia di porre un taglio netto nella storia del calcio. Quella del ventuno dicembre potrebbe essere una data impossibile da dimenticare ma la vicenda sembra destinata ad essere grande protagonista anche nel prossimo futuro. Sono diversi i temi sui quali si sta discutendo a partire dalle squadre che parteciperanno alla Superlega e di come, la competizione, verrà suddivisa.
Tiene banco anche la voce sulla possibile esclusione dei club che aderiranno alla nuova competizione. Punto non semplice e sul quale serve fare chiarezza perché rischia di rappresentare uno snodo cruciale all’interno della Superlega stessa. A tal proposito ha parlato Cesare Di Cintio. L’avvocato esperto di diritto sportivo nazionale e internazionale si è espresso in questi termini all’Ansa: “Oggi è difficile preventivare l’esclusione dei club ma le federazioni hanno la possibilità per andare in questa direzione”. L’avvocato ha poi proseguito: “E’ prematuro dire che i club che aderiranno alla Superlega saranno esclusi dalle altre competizioni”.
Sono state diverse le reazioni sulla Superlega e tra queste non possiamo non menzionare quelle della Federazione che ha espresso la sua contrarietà a questa nuova competizione e la volontà di difendere i campionati nazionali. Su questo punto Cesare Di Cintio si è espresso in questi termini: “Le dichiarazioni del presidente sono state chiare nei giorni precedenti alla decisione” per poi continuare: “Sono state approvate delle norme per proteggere le competizioni organizzate dalla FIGC ma anche dalle altre federazioni”.
L’avvocato ha voluto dire la sua anche sui diritti tv sottolineando come: “Non corrono rischi anche perché i club che aderiranno alla nuova competizione dovrebbero sottrarsi a degli introiti certi per andare incontro a qualcosa di incerto”. Una situazione non semplice e che avrà degli sviluppi nei prossimi giorni; nel frattempo sono arrivati i primi no da parte dei club che non sembrano avere nessuna intenzione di aderire a questo nuovo progetto calcistico. Una cosa è certa: il ventuno dicembre 2023 verrà ricordato per molto tempo.
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