In tilt dopo l’espulsione, proteste e sputo: maxi squalifica

L’espulsione lo fa andare su tutte le furie: veementi proteste e maxi squalifica, la stagione è già finita

Una partita da cancellare. Finisce come peggio non potrebbe l’incontro andato in scena nei giorni scorsi.

Proteste e sputo: maxi squalifica
Cartellino rosso (LaPresse) – Calciomercato.it

Il Natale non rende certo tutti più buoni, almeno sul terreno di gioco, e in questi giorni si è assistito a scene ordinarie sul rettangolo verde. Gli esempi arrivano dalle espulsioni in Roma-Napoli di Politano ed Osimhen o da quella di Banda in Inter-Lecce. Cartellini rossi accompagnati anche da grandi proteste contro il direttore di gara.

Proprio un cartellino rosso ha fatto completamente perdere la testa ad un calciatore della Polisportiva Leivese, società che milita nel girone E del campionato di Seconda Categoria Ligure. Parliamo di Luca Parizzi che durante il match contro l’Arenelle è stato espulso dal direttore di gara, Niccolò Cipriani della sezione di Chiavari.

Il rosso però ha fatto scattare la furia del calciatore che ha continuato a protestare in maniera vibrante contro l’arbitro e gli ha anche indirizzato uno sputo. Un comportamento che il giudice sportivo ha punito in maniera molto pesante.

Proteste e sputo dopo l’espulsione: squalificato fino a giugno 2025

Pugno duro del giudice sportivo nei confronti di Parizzi, espulso al 43′ minuti del secondo tempo della sfida tra la Polisportiva Leivese e l’Arenelle.

Proteste e sputo: maxi squalifica
Cartellino rosso (LaPresse) – Calciomercato.it

Il calciatore, infatti, dopo aver protestato in maniera molto veemente, nonostante il tentativo di bloccarlo attuato da alcuni dei suoi compagni di campo, riusciva ad avvicinarsi a pochi centimetri dall’arbitro e – si legge sul comunicato- “intenzionalmente gli sputava in volto e più precisamente in bocca e nell’occhio”. Dopo diversi minuti, Parizzi ha poi abbandonato il terreno di gioco e la partita è ripresa.

Questo comportamento ha spinto il giudice sportivo a squalificarlo fino al 30 giugno 2025: oltre un anno e mezzo di stop per il calciatore, quindi, che paga l’inqualificabile gesto compiuto dopo l’espulsione.

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