Grandi colpi, ma anche grandi flop: ecco i cinque acquisti sbagliati dal Napoli sotto la gestione di Aurelio De Laurentiis.
Sta per cominciare il 2024, che per Aurelio De Laurentiis rappresenterà il 20° anniversario da quando acquistò il Napoli. Era una società fallita, portata alla ribalta in pochi anni. Lo slogan dalla C alla Champions (in sette anni di gestione), le finali di Coppa Italia, di Supercoppa e soprattutto lo Scudetto del 2023.
Ma nel corso di questi anni in cui il Napoli è stato ai vertici del calcio italiano, dimostrando di essere sempre presente anche nelle competizioni europee, il patron azzurro ha commesso anche qualche errore di valutazione. Uno dei più gravi è recente. Lo ha ammesso stesso De Laurentiis in un’intervista: sottoscrivere un contratto a Garcia per il post-Spalletti.
E tra i calciatori, seppur vero che sono stati lanciati grandissimi atleti come Hamsik, Lavezzi, Cavani, Osimhen e tanti altri, bisogna sottolineare che in qualche circostanza siano stati presi dei granchi.
Tra gli acquisti più costosi dell’era De Laurentiis figura Kostas Manolas. Il difensore centrale arrivava dalla Roma ed era uno dei migliori nel suo ruolo in Serie A. Al fianco di Koulibaly avrebbe dovuto rappresentare il duo invalicabile della difesa del Napoli. Così non è stato. O meglio, il difensore greco non ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore dei tifosi azzurri. Le sue prestazioni non sono mai state ai livelli di quanto visto a Roma. In ogni caso, Manolas ha vinto una Coppa Italia nell’anno dello scoppio della pandemia. Ma per aver speso 36 milioni, forse, è troppo poco.
Un altro flop è Simone Verdi, voluto da Ancelotti e strappato dal Bologna. L’attaccante arrivò a Napoli nell’estate del 2018. Fu pagato circa 25 milioni di euro, doveva ritagliarsi un ruolo importante nell’attacco partenopeo. E invece chiuse la stagione con 24 presenze (la maggior parte da subentrato) e solo 4 gol in tutte le competizioni. Un oggetto misterioso di cui la società se n’è voluto subito liberare cedendolo al Torino. Simone non è mai più tornato ai livelli di Bologna.
Tra gli acquisti poco azzeccati c’è anche Andrea Petagna, pagato oltre 15 milioni di euro e strappato dal Pescara con la speranza di lanciare un giovane centravanti italiano. Il biennio azzurro è stato amaro: 68 presenze, di cui poche da titolare, e 9 gol. Il Pitbull poi è andato via nel momento ‘sbagliato’: se fosse rimasto a Napoli, avrebbe conquistato lo Scudetto.
E che dire di Edu Vargas? Era il dicembre del 2011 e tutta Europa era attentissima all’exploit dell’Universidad de Chile di Sampaoli, con questo ragazzetto brasiliano che scompigliava le difese avversarie. Vinse la Copa Sudamericana da protagonista. Lo volevano in tanti, ma alla fine il Napoli ebbe la meglio anticipando tutti, acquistando il cartellino del giocatore per circa 13,5 milioni di euro. Fu il regalo dei primi giorni del 2012 ai tifosi e a Mazzarri, all’epoca tecnico dei partenopei.
Il talento cileno, però, non entrò mai in sintonia con il calcio italiano. Fece molta fatica ad imporsi e sembrava letteralmente un pesce fuor d’acqua. Doveva essere un craque, divenne subito bollato come bidone. Il Napoli lo girò in prestito gli anni successivi a diverse società. Ma la verità è che Vargas riusciva a fare la differenza solo con la maglia della Nazionale, con cui conquistò la Copa America nel 2015 e nel 2016.
E tra i flop, attualmente andrebbe considerato anche Jesper Lindstrom. Il giocatore danese è arrivato a Napoli per sostituire la partenza di Lozano e fare concorrenza a Politano. In realtà, ha registrato solo 258 minuti in 12 partite, senza mai lasciare il segno né con Garcia, né con Mazzarri.
Lindstrom sta deludendo tutte le aspettative e non è tutta colpa sua. E’ stato acquistato per 25 milioni di euro, ma fatica a trovare la condizione psicologica e fisica giusta per fare la differenza in Serie A. Oltretutto, il ruolo in cui dovrebbe giocare non è propriamente quello suo. Insomma, al momento può figurare nei flop, ma Jesper ha ancora una seconda parte di stagione per far ricredere tutti, compreso il mister.
Dunque, considerando tutti i nomi fatti sopra, il Napoli ha speso 115 milioni di euro per calciatori che nel corso degli anni sono stati deludenti. Incidenti di percorso che nel corso di una lunga gestione possono capitare. Ma forse ad oggi De Laurentiis può consolarsi in un altro modo: sono più i colpi riusciti che quelli falliti. E le plusvalenze lo confermano.
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