La diatriba relativa alla formazione della Superlega non si placa. Il documento che rischia di far saltare il banco
La sentenza della Corte di Giustizia Europea che di fatto non ha posto veto alla nascita di una nuova competizione che esuli dalle maglie della UEFA ha innescato un effetto domino immediato. Sebbene il CEO dell’A 22 abbia calamitato l’attenzione mediatica spiegando le modalità di funzionamento della competizione, però, il rebus resta ancora tutto da sciogliere.
Alla presa di posizione immediata degli organi UEFA e FIFA, infatti, hanno fatto seguito quelle dei singoli club. In Italia, ad esempio, tra le compagini di Serie A sono stati Inter e Roma a prendere distanza ufficialmente dal progetto Superlega. In realtà , la FIGC in occasione dell’ultimo Consiglio prima delle festività natalizia aveva già approvato un nuovo sistema di Licenze Nazionali grazie al quale formulare le linee guida per l’ammissione al campionato. Tra queste, stando a quanto evidenziato da Calcio e Finanza, ci sarebbe anche una clausola direttamente collegata all‘eventuale partecipazione alla Superlega.
Clausola anti Superlega: la mossa della FIGC
Stando a quanto riferito, infatti, entro il 4 giugno 2024 i club “devono depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A (..) la domanda di ammissione al campionato di Serie A 2024/25 e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da FIFA, UEFA e FIGC“.
In sostanza, chi aderirà alla Superlega verrà automaticamente escluso dal campionato. Un vero e proprio punto di non ritorno che obbligherà i club ad una scelta. Del resto, le parole di Gravina un giorno prima della sentenza della Corte di Giustizia Europea non aveva lasciato spazio ad equivoci. Proprio in questa direzione si sta muovendo la FiGC. La mancata adesione a questi paletti comporterà una sanzione immediata. Staremo a vedere se e in quale direzione ci saranno sviluppi sotto questo punto di vista. La data clou è stata quindi fissata: il 4 giugno 2024.