Il commento dell’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, sull’abolizione del Decreto Crescita e i tentativi di boicottaggio di Pioli sulla panchina rossonera in seguito ai risultati del club in stagione
Alla notizia decisiva sul destino del Decreto Crescita, strumento utile ai club per smorzare l’impatto della tassazione sui contratti di calciatori provenienti dall’estero, buona parte delle big ha controbattuto con rammarico ed apprensione. Oltre che ad un pizzico di sana preoccupazione in virtù dell’impossibilità di mettere mano con agio a tante operazioni di mercato preventivate da tempo, già in vista della sessione invernale di mercato.
A tal proposito ha voluto dire la sua l’amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani, raggiunto dai microfoni di ‘Sky Sport’ nel pre-partita della sfida di campionato conclusiva dell’anno solare tra Milan e Sassuolo.
“È una decisione triste, perché rende più povero e debole il sistema del calcio italiano. Questo settore non viene ancora visto con occhio di riguardo per l’economica italiana ed è un peccato, perché siamo stati leader per anni in Europa e ora non lo siamo più”, ha ammesso il dirigente in prima battuta.
Dubbi su Pioli e campagna acquisti da rivedere: “Non va messo in dubbio il tecnico”
Come logico, anche la campagna acquisti ne potrebbe seriamente risentire e la realtà rossonera dovrà prendere in considerazione nuovi profili su cui poter eventualmente fare affidamento in futuro senza troppe spese sui bilanci.
Anche e soprattutto per scacciare le ombre sul destino del tecnico Stefano Pioli sulla panchina del Milan, a seguito di qualche risultato poco confortante in stagione. “Siamo uniti e compatti, non è giusto mettere in discussione l’allenatore. Stiamo lavorando per ritrovare una rosa completa”, ha quindi concluso Furlani con il piglio determinato di chi vuole svoltare una situazione poco felice. Non resta che capire, dunque, come agirà la dirigenza del ‘Diavolo’ in quest’ottica.