Il Milan ha battuto il Sassuolo, rialzando la testa dopo il pareggio contro la Salernitana. Pioli dà così le risposte attese e si tiene il Diavolo
E’ stato un Natale difficile per il Milan e soprattutto per il suo allenatore, Stefano Pioli. Il pareggio contro la Salernitana e l’ennesimo infortunio muscolare, quello di Fikayo Tomori, hanno portato il tecnico ad essere messo, ancora una volta, in discussione.
Mai come in questa circostanza, però, Pioli ha rischiato seriamente l’esonero, ma alla fine si è deciso di andare avanti insieme. E’ evidente che la sfida contro il Sassuolo è stata vissuta come l’ennesima finale da non sbagliare. E anche stavolta, come successo in passato, la squadra ha dimostrato di stare dalla sua parte. Il Milan doveva vincere a tutti i costi e Calabria e compagni lo hanno fatto, con una prova convincente solo dal punto di vista del carattere. Il Diavolo è stato compatto e attento, dal primo all’ultimo minuto, sacrificandosi per ottenere il successo.
Theo Hernandez è un po’ l’emblema del Milan di Pioli. A Salerno è stato, infatti, tra i peggiori in campo, contro il Sassuolo, invece, ha sfornato una prestazione perfetta, da centrale, mostrando una voglia unica di sacrificio e abnegazione.
Contro i neroverdi è così arrivata la vittoria, firmata Christian Pulisic, che permetterà a Pioli di trascorrere un sereno Capodanno. Ma prima del calcio d’inizio ci aveva pensato Giorgio Furlani a tranquillizzare l’ambiente: “Siamo uniti e compatti – ha ammesso ai microfoni di Sky -. Si mette sempre in discussione mister Pioli, cosa che non mi sembra giusta. Dobbiamo dargli una rosa completa, abbiamo avuto i problemi che tutti sappiamo, ma stiamo lavorando”.
Il Milan e i suoi tifosi, dunque, continuano a vivere su un’altalena di emozioni. Un giorno Pioli è vicino all’esonero, quello successivo la sua panchina è un po’ più salda. E’ evidente che anche i prossimi mesi rischiano di essere così, tra alti e bassi: il tecnico di Parma sa benissimo che quello che serve è proprio la continuità, ma non sarà facile ottenerla.
In questo momento, dunque, è davvero complicato pensare a Pioli ancora sulla panchina rossonera per la nuova stagione, ma salvo crolli clamorosi, riuscirà a guidare il Diavolo fino a maggio. Pioli ha, dunque, ancora il tempo per dare un senso a questa annata: qualificarsi in Champions League è chiaramente l’obiettivo minimo, ma alzare al cielo un trofeo renderebbe la stagione positiva. Poi si faranno i conti, ma è sempre più alta la consapevolezza che il ciclo di Pioli al Milan sia davvero finito.
Antonio Conte è il grande nome, che porterebbe ad una rivoluzione profonda, ma sono vive anche altre idee più giovani e forse più in linea con il pensiero di calcio del Milan, come Thiago Motta, De Zerbi e Palladino.
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