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Roma, Mourinho scatenato: “Sono un pazzo totale, vi dico perché”. E sul ‘no’ al Brasile…

Jose Mourinho ha parlato dopo la vittoria faticosissima contro la Cremonese che significa derby ai quarti di Coppa Italia

La Roma va a un passo da una clamorosa eliminazione in Coppa Italia, la seconda consecutiva con la Cremonese, ma in qualche modo riesce a rimontare nel finale con Dybala e Lukaku. Guadagnandosi i quarti contro la Lazio nel derby in programma tra una settimana.

Mourinho (LaPresse) – calciomercato.it

Dopo il 2-1 sui grigiorossi, Jose Mourinho ha parlato in conferenza stampa: “Se domenica iniziamo la partita con l’Atalanta con la squadra che ha finito questa partita, dopo 20 minuti il match è finito. Un mediano in più? Quando non sei nel tuo habitat naturale, sei meno a tuo agio con più gente che con più gente. Se mi metti nella foresta amazzonica siamo più in difficoltà in due che in dieci. Cristante e Kristensen non sono difensori centrali, per loro giocare a quattro è molto difficile piuttosto che giocare a tre. La Cremonese si è difesa bene, cercando di rompere il ritmo della partita, ma se affrontiamo una squadra che ci attacca veramente siamo in grandissima difficoltà. Abbiamo rischiato tutto ed è andata bene, poteva andare bene già prima perché abbiamo sbagliato dei gol davanti alla porta. Ora però tutti diranno che il problema della Roma non è giocare con due difensori ma con sei attaccanti”.

Roma-Cremonese, Mourinho: “Uscirà il mio docufilm su Netflix. Sono un pazzo totale”

Poi inizia lo show di Mourinho sul futuro. Prima sulla mano battuta sul cuore nel pregara: “Con la gente non servono più parole. Quando tu perdi in casa contro una squadra con cui devi vincere in teoria, in tutti gli stadi o quasi la gente fischia e ti crea un grosso problema, l’insicurezza del risultato e quella che viene da fuori. Tu perdi 1-0 e la gente sta lì, sempre. La gente è di un affetto e una tenerezza con me, dentro e fuori, come posso non emozionarmi?”. Poi sulle voci di un rifiuto alla nazionale brasiliana: “Non so se è vero, con me non hanno parlato. Ho detto al mio agente ‘Non so se i Friedkin mi vogliono ancora, ma non voglio che tu parli con nessuno‘.

E lo Special One risponde anche sulle sue sensazioni per i tanti allenatori accostati alla Roma al suo posto: “Non penso che sia vero. Mi fido molto della onestà e della reciprocità. Non ho motivo di pensare che i Friedkin non siano onesti come lo sono io. Mi fido al 100% della loro onestà. Non significa che mi vogliono qui, non lo so, ma non penso che sia vero che parlino con altri allenatori alle mie spalle. Ora ti do una notizia. Prossima settimana inizia il mio documentario Netflix, ci sono cose che si sapranno solo lì. Perché mi pagano bene e devo dare cose che non ho mai dato a nessuno (ride, ndc). In quel docu saprete che sono un pazzo totale. Non avevo ancora firmato con la Roma, ma avevo già dato la mia parola e ho avuto un club che voleva che rompessi l’accordo con la Roma e non sono neanche andato a incontrarli. Quando uscirà diranno tutti che sono uno stupido totale. Le chiamate del Portogallo e dall’Arabia Friedkin è stato il primo a saperle. Non penso che parlino con altri, non sono nomi veri per me”.

Mourinho (LaPresse) – calciomercato.it

Infine su Pellegrini: “Il momento che sta passando potete analizzarlo da fuori. Ma dalla mia prospettiva non ho mai puntato il dito contro un giocatore che si allena bene, vuole fare bene e in campo dà il suo massimo. Ed è questo il caso. Se ha difficoltà fisiche, nel ritmo o nell’intensità, non lo critico mai. Lui è un grande giocatore e ci aspettiamo sempre di più, ma non riesco a essere critico o deluso. Ho sempre rispetto per quelli che danno tutto. Ha fatto un grande gol col Napoli, con la Juve è entrato con la sua professionalità, ha giocato prima nel suo ruolo naturale e poi in un ruolo di rischio con Paredes. Ha dato il massimo, non ha fatto una brutta partita e neanche stratosferica. Per me Kristensen ha fatto una partita stratosferica in base alla concentrazione, in base al fatto che non conosce il ruolo. A due non ha mai giocato, ha aiutato molto la squadra nel rispondere ai contropiedi di una squadra difficile”.

Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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