Dopo l’addio alla Roma, Tiago Pinto parla e spiega il perché ha lasciato i giallorossi e si proietta anche al futuro
Dopo il suo addio ufficiale alla Roma – che si concretizzerà il prossimo 3 febbraio – Tiago Pinto racconta il suo stato d’animo, si proietta al futuro e svela anche qualche retroscena della sua esperienza in giallorosso.
Il dirigente uscente del club capitolino ha rilasciato un’intervista a ‘The Athletic’ spiegando il perché del suo addio: “Non sono la persona che lavora 15 anni nello stesso posto e si sente a suo agio. Mi piacciono i rischi e le sfide. Credo che il mio ciclo sia vicino alla conclusione: non sto parlando del ciclo della Roma o dei Friedkin, ma la mia missione era quasi compiuta”.
Pinto quindi continua: “Mi sento stanco – afferma per poi citare una frase di Mourinho – Se sai solo di calcio, non sai niente di calcio”. Il General Manager giallorosso racconta poi il progetto giovani del club capitolino e si lascia andare all’emozione quando ricorda il gol di Bove in Europa League al Bayer Leverkusen: “Per me è stata la stessa emozione di quando firmò Dybala”.
Proprio sull’argentino, racconta come è stata colta l’opportunità: “Siamo stati bravi nel gestire i tempi – le sue dichiarazioni – . La squadra A non poteva chiudere l’accordo in quel momento, la squadra B stava cambiando allenatore. Abbiamo capito il momento, ora o mai più. Avevamo una settimana per fare questa cosa e in quella settimana a Torino abbiamo lavorato bene come squadra, con proprietà e allenatore”.
Già José Mourinho: “Tra il messaggio e l’annuncio sono passati 14 giorni. La notizia ha sorpreso anche la maggior parte dei giornalisti italiani che si occupano di mercato. Se penso alla proprietà e a come abbiamo messo sotto contratto Mourinho, questo li rappresenta molto bene: fare le cose velocemente, senza voci e sorprendere tutti”.
C’è spazio anche per l’arrivo di Lukaku e l’orgoglio per un tridente che in pochi possono avere: “Se avessi chiesto a un tifoso della Roma tre anni fa se credeva fosse possibile avere nella stessa squadra Dybala, Abraham, Lukaku e Mourinho, mi avrebbe dato del pazzo. Ora ce li hanno”.
Infine, Pinto si sofferma anche sul suo futuro che – come raccontato da Calciomercato.it – può essere in Premier League: “È il campionato in cui tutti vogliono giocare, il migliore al mondo. Mi piacerebbe fare quell’esperienza. Ora la cosa più importante è provare nuovamente quel che ho sentito al Benfica e quando sono arrivato a Roma”.
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